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Venerdì, 19 Aprile 2024
MALI / Mali

Mali, allarme Unesco: Timbuctù in pericolo

Il patrimonio storico-artistico della città minacciato da guerra e estremisti islamici. Monumenti distrutti e un mausoleo profanato

E' un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dall'Unesco. La città di Timbuctù, conosciuta anche con il nome di 'perla del deserto', è in pericolo. Il colpo di stato in Mali avvenuto a marzo e la conquista del nord del Paese da parte degli estremisti islamici sta creando non poche preoccupazioni per la sorte di un patrimio artistico e culturale inestimabile. 

L'organizzazione ha “accettato la domanda del governo del Mali di inserire Timbuctù e la tomba di Askia sulla lista del Patrimonio mondiale in pericolo dell'Unesco”, si legge sul sito del quotidiano francese Liberation. “La decisione vuole favorire la cooperazione e il sostegno in favore di quesi siti minacciati dal conflitto armato … per prevenire il traffico di oggetti d'arte”. 

Sarebbero già stati distrutti alcuni monumenti e profanato un mausoleo a Timbuctù, città di 30mila abitanti situata nel deserto del Sahara e riconosciuta nel 1988 come patrimonio mondiale dell'Umanità. Fondata tra l'XI e il XIII secolo da alcune tribù tuareg, Timbuctù è stato uno dei grandi centri culturali dell'islam, come testimoniano le sue moschee e i 700mila manoscritti conservati nelle 60 biblioteche della città, alcuni dei quali risalenti all'epoca preislamica.

L'Unesco ha espresso i propri timori anche per la sorte della Tomba di Askia, costruita nel 1495 nell'attuale regione di Gao e inserita nel 2004 nella lista dei beni riconosciuti come patrimonio dell'Umanità. 

Non sarebbe la prima volta che gli estremisti islamici distruggono opere d'arte da loro considerate eretiche. Uno dei casi più eclatanti fu l'abbattimento da parte dei talebani dei Buddha di Bamiyan, in Afghanistan. Una di queste due enormi statue, scavate nella roccia, risaliva a 1800 anni fa. 

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