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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Manila, il giallo dell'attacco al resort: Isis rivendica ma per la polizia non è terrorismo

Le immagini a circuito chiuso documentano l'irruzione nel casinò che ha causato almeno 38 morti. L'uomo, non ancora identificato ha bruciato i tavoli da gioco: il fumo ha ucciso decine di persone

MANILA - La polizia continua a negare ma l'Isis continua a rivendicare l'attacco al casinò di Manila come opera sua. Che sia stato un terrorista lo confermerebbe l'impennata nel bilancio delle vittime al Resorts World Manila: la tragica conta ha raggiunto i 38 morti. Il contraddittorio comportamento dell'assalitore e alla sua identità ancora ignota, tengono viva l'ipotesi che la risolutezza delle autorità nel ridurre l'accaduto a una mera rapina finita male sia quantomeno affrettata, mentre nel sud delle Filippine da dieci giorni i soldati combattono contro dei militanti jihadisti.

Per l'Isis si è trattato di un "lupo solitario" che ha agito perché il gioco d'azzardo è "haram" - proibito - nell'Islam. Per il portavoce Oscar Albayalde, l'uomo aveva disturbi mentali. L'ipotesi è che abbia avuto un raptus, o che in passato abbia perso soldi al tavolo verde. Per quanto la sua nazionalità non sia stata ancora accertata, le descrizioni sono concordi nel definirlo di razza caucasica con i baffi, e che parlava in inglese.

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