rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Mondo Stati Uniti d'America

Marcia delle donne, centinaia di migliaia in piazza contro Trump

Non solo a Washington: ci sono state 300 "marce sorelle" in altre città del Paese fra cui New York, Boston, Los Angeles e Seattle, e anche fuori degli Stati Uniti. La protesta contro il sessismo che "oscura la reputazione" del nuovo presidente Donald Trump è solo all'inizio

Centinaia di migliaia di persone in piazza negli Usa contro il neo presidente americano Donald Trump.

La "Marcia delle donne" è stato l'appuntamento clou delle proteste cominciate già una settimana fa contro l'insediamento del tycoon americano alla Casa Bianca. Insieme a mariti, compagni e figli, le manifestanti sono arrivate nella capitale Usa dai quattro angoli del Paese, a bordo di autobus, treni e aerei. Gli organizzatori della marcia, che originariamente avevano chiesto l'autorizzazione per 200.000 persone, hanno invece visto arrivare a DC una folla superiore a quella che ha assistito al giuramento del 45esimo presidente degli Stati Uniti d'America. 

I cappellini rosa indossati molte delle partecipanti sono stati battezzati "pink pussyhats", allusione alle volgari parole colte da una registrazione diffusa durante la campagna elettorale in cui Trump afferma di afferrare le donne "per la figaa", (grabbing women's "pussies").

La "Marcia delle donne" è un "movimento nato su impulso delle donne che riunisce persone di tutti i sessi, le età, le razze, le culture e le etichette politiche", in nome della "umanità condivisa", della "resistenza" e della "libertà". Nel dettaglio, l'iniziativa è sostenuta da decine di organizzazioni progressiste i cui valori sono all'antitesi di quelli del nuovo presidente americano. Vi hanno aderito difensori dei diritti civili, immigrati, musulmani, militanti per l'ambiente, per l'aborto, per la contraccezione, per le droghe leggere, femministe, pacifisti, omosessuali, ecc. La marcia è appoggiata ufficialmente anche da Amnesty International e Planned Parenthood, la più grande rete di consultori familiari degli States. 

Da costa a costa, ci sono state 300 "marce sorelle" in altre città del Paese fra cui New York, Boston, Los Angeles e Seattle, e anche fuori degli Stati Uniti. La protesta contro il sessismo che "oscura la reputazione" del nuovo presidente Donald Trump è solo all'inizio.

Il pussyhat project è nato a novembre con l'obiettivo di fare a maglia un cappello per ogni manifestante alla marcia delle donne su Washington. Obiettivo quasi irrealizzabile, dato che i manifestanti sono molti più delle stime, circa mezzo milione. "I circoli di lavoro a maglia sono spesso derisi come circoli di pettegolezzi, ma in realtà sono luoghi di incontro potenti" hanno scritto le fondatrici del progetto, le californiane Krista Suh and Jayna Zweiman. il lavoro a maglia ha una lunga storia nei movimenti di protesta, ma il progetto pussyhat ha avuto un successo tutto suo.

Il filato rosa acceso è quasi sparito dai negozi Usa e gli organizzatori della marcia dele donne hanno ricevuto cappelli da Paesi come Gran Bretagna, Austria, e Giappone. Qualche signora si è messa sferruzzare per la prima volta in vita sua, solo per il gusto di partecipare. Instagram e Twitter sono inondati da decine di migliaia di post #pussyhatproject. La leggenda del rock Patti Smith, la comica Amy Schumer e l'attrice Krysten Ritter si sono tutte fatte fotografare con il cappelllino rosa.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Marcia delle donne, centinaia di migliaia in piazza contro Trump

Today è in caricamento