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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Marine Le Pen può davvero vincere il ballottaggio?

Tutti i sondaggi, nessuno escluso, danno il centrista Emmanuel Macron, leader di 'En marche!', avanti e non di poco: il distacco oggi come oggi è di almeno 20 punti percentuali, nella migliore delle ipotesi per Le Pen. Ma i "giochi" sono ancora apertissimi, ecco perché

Marine Le Pen può seriamente pensare di vincere il ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi contro Emmanuel Macron? E' la "grande domanda" a cui tutti i media francesi e internazionali cercheranno di dare una risposta fino al 7 maggio. 

Tutti i sondaggi, nessuno escluso, danno il centrista Macron, leader di 'En marche!', avanti e non di poco: il distacco oggi come oggi è di almeno 20 punti percentuali, nella migliore delle ipotesi per Le Pen, la quale per pensare di avvicinarsi a Macron dovrà "attingere" a due bacini elettorali: quello dei repubblicani di François Fillon (20% al primo turno) e quello della sinistra di Jean-Luc Mélenchon (19,5% al primo turno).

La strategia della candidata del Front National in questi ultimi giorni di campagna elettorale non può che essere quella di sfruttare la breccia aperta il 23 aprile dalla sinistra radicale e antiglobalista di Melenchon e accreditarsi agli occhi di quell'elettorato. Mai e poi mai arriverà ovviamente un sostegno aperto di Melenchon per la candidata del Front National, ma dopo un primo momento di esitazione in cui aveva valutato la possibilità di corteggiare i voti della destra tradizionale gollista attingendo al circa 20% di Fillon, adesso la Le Pen ha rotto gli indugi e guarda senza particolari cautele a sinistra. 

Potrebbe favorirla proprio l'atteggiamento di Melenchon che sino ad ora non ha voluto dare indicazioni di voto al suo elettorato. "Come potete seriamente pensare di andare a votare per Macron che ha già annunciato di volere una guerra sociale?" ha detto Le Pen agli elettori di "France insoumise", il movimento del candidato della sinistra radicale. Poi ha rincarato la dose: Macron è espressione del "sistema", ha detto; non è il nuovo, vuole soltanto sostituire "un'oligarchia con un'altra oligarchia". A Le Pen farebbe gioco anche la possibile astensione dei sostenitori di Melenchon al secondo turno, che abbasserebbe il quorum necessario per arrivare all'Eliseo.

Macron e Le Pen, sfida per l'Eliseo (Ansa)

L'esito del ballottaggio dipenderà da come scioglieranno le riserve i milioni di elettori di Melenchon: votare per Emmanuel Macron - per molti di loro il rappresentante dell'odiata borghesia capitalista - pur di sbarrare la strada all'estrema destra di Marine Le Pen? Oppure astenersi, rischiando così di favorirne l'ascesa? Tutto cambierebbe se Jean-Luc Melenchon prima del 7 maggio chiedesse ai "suoi" di votare per Macron. Potrebbe accedere il primo maggio, quando parteciperà alle manifestazioni per la festa dei lavoratori.

Marine Le Pen (Infophoto)

La strada che passa "a sinistra" verso la vittoria per Le Pen è stretta, ma forse è ancor più stretta quella che passa "a destra". Il Front ha secondo tutti i sondaggisti un accesso limitato al bacino di voti di Francois Fillon, il candidato presidente della destra di Les Republicains, che la sera del primo turno ha chiesto ai suoi sostenitori di scegliere Macron al ballottaggio. Secondo i sondaggi la metà degli elettori di Fillon seguirà il suo consiglio mentre meno di un terzo è disposto a schierarsi con Le Pen.

Marine Le Pen, la donna che ha "conquistato" la Francia

Le Pen deve sperare in un vero e proprio "terremoto elettorale": per vincere deve conquistare un altro 30% dell'elettorato, missione quasi impossibile per un partito storicamente divisivo come il Front. Perché le si aprano le porte dell'Eliseo Marine spera in tre fattori: un calo netto dell'affluenza (al primo turno è stata poco più del 77%) non è da escludere, perché l’8 maggio in Francia è festa e quindi si andrà a votare in mezzo a un week-end lungo. Poi dovrà trovare il modo di ottenere i voti di tutto l'elettorato di Fillon (che però si è schierato con Macron) e almeno metà dei voti di Mélenchon. 

Ma i sondaggi a volte sbagliano, come dimostrano il referendum sulla Brexit e l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. E Macron lo sa benissimo: "Non c'è nulla di già vinto", ha specificato, e come lui la pensa anche il presidente uscente Hollande: "Il voto va meritato, va conquistato".

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