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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Marò, Girone torna in Italia in attesa della sentenza

Il militare italiano detenuto in India potrà tornare durante l'arbitrato: questa la decisione presa dal Tribunale dell'Aja in attesa della sentenza. L'ordinanza sarà resa pubblica domani

Ancora poche ore per aspettare l'ufficialità, ma la decisione è stata presa: Salvatore Girone potrà tornare in Italia in attesa dell'arbitrato. Il Tribunale dell'Aja avrebbe quindi accolto la richiesta italiana, invitando le parti a concordare le modalità di rientro del fuciliare in patria.

LA SITUAZIONE - I due marò potranno quindi aspettare in Italia la decisione definitiva del tribunale internazionale: Massimiliano Latorre, infatti, può restare in Italia fino al 30 settembre

DA L'AJA - E' una notizia che apre importanti spiragli quella arrivata da L'Aja, soprattutto considerando che l'India, nella decisione di lasciare in Italia fino al 30 settembre Massimiliano Latorre, aveva negato il rientro di Girone parlando di "rischio che non ritorni in India nel caso venisse riconosciuta a Delhi la giurisdizione sul caso". Il tribunale di New Delhi aveva poi ricordato come "Girone non è in prigione. E' nella residenza dell'ambasciatore italiano a New Delhi, dove vive bene e la sua famiglia può rendergli visita. Sono quindi condizioni ragionevoli per una persona accusata di un reato grave. Ciò che è veramente irreversibile è la morte dei due pescatori indiani".

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LA GIOIA DELL'ITALIA -  "Il governo ha lavorato per sottoporre l'intera vicenda all'arbitrato internazionale e, in questo quadro, riportare a casa i due Fucilieri di Marina. L'ordinanza annunciata apre la strada a questo risultato" si legge in una nota del ministero degli Esteri, che sottolinea che si tratta di "una buona notizia per i due fucilieri, le loro famiglie e per le ragioni sostenute dal governo e dai nostri legali". Il governo - aggiunge la nota - conta su un atteggiamento costruttivo dell'India anche nelle fasi successive e di merito della controversia". La decisione del Tribunale de L`Aja, spiega il ministero, recepisce le considerazioni legali e di ordine umanitario derivanti dalla permanenza di Girone in India da oltre quattro anni e che avrebbe potuto prolungarsi per altri due o tre anni, tenuto conto della prevista durata del procedimento arbitrale.

COSA ACCADRA' - "Il governo avvierà immediatamente le consultazioni con l'India affinché siano in breve tempo definite e concordate le condizioni per dare seguito alla decisione del Tribunale arbitrale" e "sottolinea che la decisione odierna del Tribunale relativa alle misure richieste dall`Italia in favore del Sergente Girone non influisce sul prosieguo del procedimento arbitrale, che dovrà definire se spetti all'Italia o all'India la giurisdizione sul caso della Enrica Lexie".

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