Marò, ennesimo rinvio: l'udienza della Corte Suprema slitta al 4 agosto
Spostata ancora l'udienza per esaminare il ricorso contro l'utilizzo della polizia antiterrorismo nelle indagini sui due fucilieri di Marina. L'Italia intanto ha deciso di attivare un arbitrato internazionale
NEW DELHI - Ancora un rinvio per il caso Marò. È stata infatti spostata al 4 agosto l'udienza della Corte Suprema di New Delhi per esaminare il ricorso dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sull'utilizzazione della polizia antiterrorismo (NIA) nelle indagini.
Le motivazioni del rinvio (l'ennesimo, considerato che l'udienza era stata fissata prima per il 28 aprile, poi per il 7 luglio, infine al 14 dello stesso mese e ora al 4 agosto) non sono state rese note, ma è probabile che la decisione sia legata all'intenzione dell'Italia di attivare un arbitrato internazionale, come annunciato in un comunicato della Farnesina, "a conclusione della necessaria fase negoziale diretta con l'India e nell'impossibilità di intervenire ad una soluzione della controversia".
Il 15 luglio scade inoltre il permesso di tre mesi concesso dalla Corte Suprema a Massimiliano Latorre per restare in Italia, concessogli per sottoporsi alle terapie mediche necessarie a ristabilirsi dopo l'ictus subito il 31 agosto 2014. Ci si attende, comunque, che i giudici indiani presentino un'istanza per l'ottenimento del rinnovo del permesso di residenza in Italia, considerato che le condizioni di Latorre richiedono il proseguimento di queste terapie.
Non è escluso però che l'Italia faccia ricorso anche a un'altra strategia, evocata sempre nel comunicato della Farnesina: l'Italia potrebbe infatti chiedere alla Corte permanente di arbitrato "l'applicazione di misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e il rientro in Patria di Girone".
