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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Chi era don Jacques, il primo parroco martire del terrore in Europa

Nel 2008 aveva celebrato il suo giubileo d'oro. Don Jacques Hamel da oltre 50 anni in servizio era viceparroco di Saint-Etienne Saint-Etienne-du-Rouvray: è stato sgozzato nella sua chiesa da due assalitori in un attacco rivendicato dallo Stato Islamico. "Era un uomo di pace". Il ritratto

Padre Jacques Hamel è stato brutalmente assassinato ad 86 anni la mattina del 26 luglio nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino a Rouen: "Un uomo buono - lo descrivono i parrocchiani della piccola cittadina della Normandia, nel Nord della Francia - capace di servire gli altri con un certo carisma". 

Don Jacque stava officiando messa quando i due uomini sono entrati nell'edificio per tagliarli la gola e prendere in ostaggio in fedeli riuniti nella celebrazione del mattino. Solo un'operazione delle forze di intervento antiterrorsimo di di Rouen hanno permesso che il bilancio del nuovo attentato rivendicato dallo Stato Islamico non si sia trasformato in una carneficina.

Padre Jacques Hamel era nato nel 1930 a Darnétal, e nel 2008 aveva celebrato il suo giubileo d'oro, i 50 anni di servizio.  "Un prete coraggioso per la sua età - ha detto di lui l'abate Augusto Moanda-Phuati, parroco della chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in vacanza in Congo, suo paese d'origine - In mia assenza sta officiando messa. I sacerdoti hanno il diritto di andare in pensione all'età di 75 anni e lui si sentiva ancora forte, ha detto 'non ci sono abbastanza preti' e quindi ha preferito restare. Non potevamo immaginare che cosa sarebbe accuduto  tanto più perchè la mattina a messa, data l'esigua comunità religiosa presente, 600 i fedeli, si presentano solo piccoli gruppi, poco più di cinque persone". Padre Augusto Moanda-Phuati definisce la vittima padre Hamel "un buon sacerdote, uno uomo di pace.  che è stato sempre al servizio di persone praticamente tutta la sua vita. Un uomo semplice e che ha condotto una vita modesta".

don Jacques Hamel, il primo martire del terrore in Europa

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LA LETTERA DEL 6 GIUGNO DIVENUTA TESTAMENTO

Le vacanze siano un momento di preghiera: attenti a ciò che accade nel nostro mondo in questo momento. Pregate per coloro che sono più bisognosi, per la pace, per vivere meglio insieme.

Mohammed Karabila, presidente del Consiglio regionale dei mussulmani della Normandia che descrive il padre Jacques Hamel come" un uomo di pace, la religione, con un certo carisma. Una persona che ha dedicato la sua vita alle sue idee e la religione. Ha sacrificato la sua vita per gli altri. Dopo gli attentati in Francia avevamo condotto insieme alcuni incontri per rispondere al terrore". 

"Facevamo parte da diciotto mesi di un comitato inter-confessionale", ha spiegato l'imam della moschea di Saint-Etienne-du-Rouvray, moschea edificata su un lotto di terreno che era stato donato proprio dalla parrocchia assaltata. Proprio qui avvenne la cerimonia funebre in memoria di Imad ibn Ziaten, trentenne paracadutista di origini marocchine, prima vittima di Mohammed Merah: il terrorista franco-algerino che nel marzo 2012, prima di essere abbattuto, assassinò sette persone, compresi tre bambini, e ne ferì altre sei tra Tolosa e Montabaun, nel sud-ovest del Paese. A quel rito partecipò anche padre Hamel.

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