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Giovedì, 25 Aprile 2024
VIOLENZE / Messico

Messico, Peña Nieto presidente tra sangue e proteste

Il partito del presidente conserva la maggioranza. Voto caratterizzato dalle proteste sulle schede per i 43 studenti 'scomparsi'. Blitz della polizia nel Guerrero: un maestro sarebbe stato ucciso

MESSICO - Il presidente messicano Enrique Pena Nieto e il Partito rivoluzionario istituzionale manterranno il controllo del Parlamento di Città del Messico. E' quanto emerge dai risultati dello scrutinio: secondo i risultati preliminari il Pri ha ottenuto circa 30% dei voti contro il 22% del conservatore Partito di azione nazionale. In base alle proiezioni il partito di Pena Nieto vedrà un lieve calo del numero dei seggi. Ma nella tornata elettorale di ieri - in cui 83,5 milioni di elettori sono stati chiamati a rinnovare 500 seggi del Parlamento federale, eleggere nove governatori e 871 sindaci ed altri funzionari e deputati locali - è stata la bassa affluenza alle urne, tra il 47 e il 48%, a caratterizzare il voto, con un astensionismo che quindi ha superato il 50% nel Paese.

LE PROTESTE AI SEGGI - Accese proteste si sono registrate in particolare negli stati meridionali del Chiapas e di Guerrero, oltre che in quello di Oaxaca, dove prima del voto alcuni seggi sono stati dati alle fiamme. All'interno delle urne, poi, sono decine le schede elettorali annullate (e fotografate) per protestare e chiedere "verità e giustizia" sulla sorte dei 43 studenti scomparsi lo scorso settembre dopo una manifestazione. Studenti che sarebbero stati uccisi dai narcos "in accordo" con le istituzioni politiche. Il "voto" più frequente sulle schede elettorali è stato: "Ce ne mancano 43".

Messico, le proteste ai seggi

BLITZ DELLA POLIZIA - Nella serata di domenica - la notte italiana - la polizia federale e l'esercito hanno effettuato un blitz nella chiesa della colonia di Tepeyac, nella città di Tlapa (Guerrero), teatro del dramma dei "43 studenti". Da quanto si apprende, ma le notizie sono ancora frammentarie, ci sarebbero diversi feriti, molti arresti e - secondo quanto riporta il portale di informazione indipendente Desinformémonos - un maestro sarebbe stato ucciso da un colpo di pistola in pieno petto.

QUI LA FOTO DEL MAESTRO "UCCISO" (ATTENZIONE, IMMAGINI FORTI)

13 MORTI AD ACAPULCO - Un violento scontro a fuoco fra gruppi di vigilantes ha bagnato di sangue la domenica elettorale a nordi Acapulco: in tutto sono rimasti uccise 16 persone. Ancora violenze, quindi, nella città da sempre nell'immaginario dei turisti di tutto il mondo come il "paradiso dei resort" ma ormai da mesi teatro di violente scorribande tra gang opposte - in questo caso di vigilantes - che avrebbero legami con il cartello della droga "Jalisco Nueva Generacion" e i membri del "Frente unido".

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