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Sabato, 20 Aprile 2024
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Migranti detenuti in condizioni disumane in Libia, l'Italia replica: "Moltiplicare gli sforzi"

Sin dal primo momento l'Italia ha posto in tutte le sedi il problema delle condizioni umanitarie dei centri di accoglienza in Libia. Lo afferma una nota della Farnesina, dopo la denuncia dell'Alto commissario delle Nazioni Unite ai diritti umani

Sin dal primo momento l'Italia ha posto in tutte le sedi il problema delle condizioni umanitarie dei centri di accoglienza in Libia. Lo afferma una nota della Farnesina, dopo la denuncia dell'Alto commissario delle Nazioni Unite ai diritti umani, Zeid Raad al Hussein, sul deterioramento delle condizioni di detenzione dei migranti nel Paese e sulla "disumana" cooperazione dell'Unione Europea con Tripoli.

L'Italia ha agito d'intesa con l'Ue e sollecitando anche le agenzie dell'Onu a operare e a lavorare in questa direzione in Libia. Sono mesi - si legge nella nota - che chiediamo a tutti i player coinvolti di moltiplicare l'impegno e gli sforzi in Libia per assicurare condizioni accettabili e dignitose alle persone presenti nei centri di accoglienza. In questo senso l'Italia sta sostenendo, anche finanziariamente, l'iniziativa di Unhcr e Oim che stanno operando in Libia, pur sapendo che la Libia non ha mai ratificato la Convenzione di Ginevra.

Si deve passare ora dalla denuncia e dalla consapevolezza a una azione rapida, efficace, imprescindibile dalla parte dei diritti e della dignità delle persone, associando questo sforzo - conclude la nota - alla lotta per stroncare il traffico illegale di esseri umani su cui l'Europa deve essere sempre di più in prima linea.

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