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Sabato, 20 Aprile 2024
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L'Ue in Africa: partono i rimpatri forzati al ritmo di 20mila migranti in 6 settimane

La Commissione Ue ha deferito Polonia, Ungheria e Repubblica ceca alla corte di giustizia europea: "Hanno violato l'obbligo di accogliere richiedenti asilo da Grecia e Italia nell'ambito del piano europeo di relocation"

La task force congiunta creata dall'Unione europea, dall'Unione africana e dall'Onu al vertice tenuto la scorsa settimana ad Abidjan, in Costa D'Avorio, punta a rimpatriare, entro le prossime sei settimane, 20.000 migranti attualmente presenti nei centri di detenzione del governo che hanno espresso l'intenzione di lasciare la Libia

Tra le "altre priorità" emerse dall'incontro figurano la necessità di "lavorare con gli Stati membri coinvolti dell'Ua, per garantire i servizi consolari ai propri concittadini bloccati in Libia, in modo da identificarli e garantire loro i documenti di viaggio, con le autorità libiche, per concedere i permessi di atterraggio a compagnie aeree diverse da quelle libiche, al fine di accelerare i rimpatri, e con i paesi limitrofi per fornire il permesso di sorvolo".

La Commissione Ue deferisce paesi Est

La Commissione di Jean-Claude Juncker ha deciso di deferire davanti alla Corte europea di giustizia Polonia, Ungheria e Repubblica ceca nell'ambito della procedura di infrazione per non aver accettato richiedenti asilo da Italia e Grecia nell'ambito del programma di ridistribuzione. Lo ha annunciato il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans.

Polonia, Ungheria e Repubblica ceca non hanno dato indicazioni che rispetteranno i loro obblighi legali e che contribuiranno a fornire solidarietà a Italia e Grecia.

La procedura di infrazione contro Polonia, Ungheria e Repubblica ceca era stata lanciata il 15 giugno scorso. La Corte di giustizia Ue aveva confermato la validità del programma di ridistribuzione tra paesi Ue, ma Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca hanno continuato a violare il loro obbligo di accogliere richiedenti asilo da Grecia e Italia nell'ambito della relocation.

L'Ungheria non ha offerto di accogliere un solo richiedente asilo dall'inizio edl programma. La Polonia non ha proceduto ad alcun trasferimento. La Repubblica ceca ha smesso di fare offerte a Grecia e Italia da più di un anno. 

"I tre Stati membri non hanno fornito alcuna indicazione da cui risulti che contribuiranno all'attuazione del meccanismo di ricollocazione di emergenza", ha spiegato la Commissione in un comunicato. Il deferimento alla Corte "è sempre uno strumento di ultima istanza", ha spiegato Timmermans, augurandosi che i tre paesi dell'Est decidano di partecipare alle relocation perche' ci sono ancora "alcune migliaia" di richiedenti asilo eleggibili in Grecia e Italia malgrado il fatto che il programma sia scaduto in settembre. Timmermans ha però ammesso che "sulla sostanza della questione della solidarietà, la soluzione può essere solo politica"

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