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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Caso migranti, Angela Merkel è in bilico

L'esecutivo è in bilico dopo che il ministro dell'Interno Seehofer (Csu) è entrato in collisione con le politiche migratorie della Cancelliera. La "stabilità tedesca" è ormai solo un ricordo

Angela Merkel e il suo governo non sono mai stati così fragili. L'esecutivo è in bilico dopo che il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer (Csu) è entrato in collisione con le politiche migratorie della Cancelliera.

In bilico

Seehofer ha detto di essere insoddisfatto delle ultime proposte di Merkel: è pronto a rinunciare alla guida del suo ministero e alla presidenza del partito, se la Cdu non cambierà rotta nella questione migranti. Seehofer pretende una linea dura: il capo della Csu continuerebbe a ritenere utili soltanto i respingimenti direttamente alle frontiere tedesche e né le proposte contenute nell'accordo Ue né gli accordi bilaterali fatti dalla cancelliera risulterebbero efficaci quanto il respingimento unilaterale.

I migranti sono ancora un'emergenza?

Durante una riunione del suo partito conservatore CSU a Monaco, Seehofer ha stimato che le misure discusse giovedì e venerdì al vertice Ue per ridurre i flussi migratori non siano sufficienti e ha definito "senza effetto" un colloquio avuto con Merkel sui migranti. In caso di strappo con la Csu, la Cdu di Merkel potrebbe tentare di formare una nuova maggioranza, ma si tratterebbe di negoziazioni molto difficili. Nessuno si sente di escludere nuove elezioni in Germania se Seehofer andrà fino in fondo, dimettendosi davvero. Una cosa è certa: la stabilità politica simbolo e valore della Germania recente è soltanto un ricordo.

La "faida" Merkel-Seehofer

I problemi tra Merkel e Seehofer non nascono oggi, le tensioni sono evidenti da tre anni a questa parte, da quando nell’estate 2015 Merkel aprì le porte aperte ai rifugiati: anche la porta della Baviera, scelta che Seehofer non le ha mai perdonato. Ora che Seehofer è ministro degli Interni, con la responsabilità dell’immigrazione, era inevitabile che si arrivasse allo scontro.

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In autunno sono in programma le elezioni in Baviera, e qui  la Csu rischia di perdere la maggioranza assoluta: una linea morbida sui migranti rischia di spostare molti voti verso la destra anti-immigrati di AfD, ed è soprattutto per motivi prettamente elettorali che Seehofer non è intenzionato ad andare incontro a Merkel.

Merkel: "Impossibile accordo con l'Italia"

"Un accordo con l'Italia" sui respingimenti rapidi dei richiedenti asilo già registrati "non era possibile": è quanto ha detto oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel in un'intervista alla Zdf, nell'immediata vigilia dei delicati vertici di Cdu e Csu sul tema delle migrazioni. Secondo Merkel, "l'Italia intende ottenere prima la riduzione dei migranti che arrivano sul suo territorio". Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha proseguito la cancelliera, ha spiegato che in Italia "hanno avuto l'impressione di essere stati piantati in asso a lungo".

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Merkel, sotto pressione nel suo paese per la politica di asilo, ha intanto annunciato di avere raggiunto accordi con altri 15 paesi per co-gestire i "movimenti secondari" riaccogliendo i richiedenti asilo registrati sul proprio territorio, ma fioccano le smentite.

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Le prospettive

Il vero nodo del contendere è che Merkel teme che i respingimenti con i necessari controlli alla frontiera possano andare a discapito della zona Schengen e minino definitivamente il principio della solidarietà europea; senza contare che spostarsi troppo a destra potrebbe provocarle problemi con l'altro alleato di caalizione, i socialdemocratici della Spd. Seehofer aveva tuttavia dato alla Cancelliera l'ultimatum del primo luglio per trovare una soluzione europea che soddisfacesse le sue richieste: il Consiglio europeo della scorsa settimana tuttavia ha stabilito che il riaccoglimento dei migranti già rsgistrati sarebbe avvenuto su base volontaria.

L'eventuale addio di Seehofer al governo - e al partito potrebbe peraltro non rivelarsi decisiva per le sorti dell'esecutivo: tutto dipenderà infatti dall'atteggiamento della Csu, che potrebbe anche scegliere di nominare un nuovo ministro degli Interni e rimanere nella coalizione.

In alternativa, Merkel potrebbe cercare un nuovo partner di governo fra i Verdi o i Liberal-democratici, oppure scegliere di governare in minoranza, opzione questa tuttavia che la Cancelliera aveva scartato all'inizio delle lunghe trattative che avevano portato alla nascita del suo governo. Se dovesse invece scegliere di gettare la spugna, la Cancelliera cheiderebbe un voto di sfiducia che poterebbe a nuove elezioni.

Salvini: "Siamo a metà dell'opera"

Da Pontida il vicepremier italiano Matteo Salvini ha ribadito che l'accordo Ue sui migranti "è un primo passo: finalmente si è discusso delle proposte italiane, siamo a meta' opera. Si sono accorti che possiamo dire dei no, e se c'è bisogno li diciamo".

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