rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Mondo

Migranti, l'Ue cambia rotta: “Paese d'arrivo non è automaticamente responsabile dei rifugiati”

La commissione per le libertà civili dell’Europarlamento ha approvato un'importante modifica alle regole di Dublino

Dalla commissione per le libertà civili dell’Europarlamento arriva una importante modifica alle regole di Dublino: il primo Paese di arrivo non sarà più automaticamente responsabile per i richiedenti asilo

Inoltre i paesi dell’Ue che si rifiutano di ricollocare i richiedenti asilo dovrebbero avere un accesso limitato ai fondi Ue, secondo il progetto di mandato negoziale sulle nuove regole di Dublino. Oggi la commissione ha approvato le sue proposte per un nuovo regolamento di Dublino, pietra angolare del sistema d’asilo dell’Unione europea, che mirano a rimediare alle attuali debolezze e a creare un sistema solido per il futuro. 

Migranti, la nuova rotta per l'Europa attraverso il Mar Nero

L’attribuzione della responsabilità sarebbe invece basata sui “reali legami” con uno Stato membro, quali la famiglia, l’avervi già vissuto in precedenza o gli studi. In assenza di questi legami, i richiedenti asilo verrebbero automaticamente assegnati ad uno Stato membro dell’Ue in base ad un metodo di ripartizione fisso, non appena registrati e dopo un controllo di sicurezza e una rapida valutazione dell’ammissibilità della loro domanda di protezione

Ciò per evitare che gli Stati membri “in prima linea” si assumano una quota sproporzionata degli obblighi internazionali dell’Europa nei confronti delle persone bisognose e per accelerare le procedure di asilo.

Lega, M5s ed euroscettici contrari

La riforma approvata dalla commissione Libertà civili Giustizia e Affari interni dell’Europarlamento è stata votata favorevolmente da Socialisti e Popolari europei, mentre hanno votato in senso contrario leghisti, M5s ed euroscettici. La proposta di riforma passa ora dal Parlamento europeo al Consiglio Ue dove saranno i Governi nazionali a decidere sull’importante riforma.

Pd e Forza Italia: "Svolta storica"

Se Pd e Forza Italia parlano di “svolta storica della Ue” (l’ex ministra Cecile Kyenge) per il voto che “di fatto abbatte il muro di Dublino” (la capogruppo Pd Patrizia Toia) e rappresenta “una vittoria dell’Italia che combattuto da anni per abolire doveri d’asilo e responsabilità esclusive del Paese di primo ingresso” (la vicepresidente berlusconiana del Ppe Lara Comi), i grillini accusano invece di “scandalosa menzogna” il centrosinistra e il centrodestra italiano.

“Con le modifiche apportate in commissione essenzialmente basate su emendamenti di ispirazione del gruppo S&D – assicura Kyenge- abbiamo eliminato quella che da sempre è considerata la stortura del sistema, la responsabilità del Paese di primo ingresso. Saranno altri i criteri di assegnazione delle richieste di asilo e di protezione internazionali, basati essenzialmente sui legami familiari e altri legami significativi del richiedente. E questo anche per agevolarne l’inserimento e l’integrazione in un tessuto sociale non completamente sconosciuto. Qualora questi criteri non dovessero trovare applicazione, il richiedente avrà la possibilità di scegliere tra 4 Stati membri. Attraverso quindi l’attivazione di un meccanismo di ricollocamento automatico e centralizzato”.

Laura Ferrara (M5s): "Un vergognoso passo indietro"

“Non c’è nulla da festeggiare – ribatte la grillina Laura Ferrara - nel testo della riforma di Dublino c’è scritto l’esatto contrario di quanto Forza Italia e Pd stanno raccontando agli italiani. Si tratta di un vergognoso passo indietro, non viene introdotto un meccanismo automatico per i ricollocamenti e, anzi, tutti i migranti economici resteranno dove arrivano: in Italia. Invece di snellire e velocizzare le nuove procedure pongono a carico del primo paese di ingresso ulteriori responsabilità e nuovi oneri economici. I migranti economici resteranno in Italia e sappiamo quanto sia difficile rimpatriarli in assenza di accordi bilaterali. Così come resteranno in Italia i migranti ritenuti, a seguito di verifiche, potenzialmente pericolosi”.

La controreplica della Bonafè (Pd)

“Ormai-controreplica la dem Simona Bonafè - è una costante: ogni volta che, in sede europea, ci sono da difendere gli interessi dell’Italia, i parlamentari M5S e della Lega votano regolarmente contro, dimostrando di essere a Bruxelles non per difendere il nostro Paese, ma soltanto per fare i portavoce della loro propaganda in Italia”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Migranti, l'Ue cambia rotta: “Paese d'arrivo non è automaticamente responsabile dei rifugiati”

Today è in caricamento