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Giovedì, 25 Aprile 2024
Migranti

"Hotspot a sud della Libia": la proposta di Salvini trova il no di Tripoli

Obiettivo comune dei due Paesi è rendere sicuri i confini al Sud della Libia rafforzando i controlli. No categorico del vicepremier Maitig ai centri di smistamento in territorio libico: "Non è consentito dalla legge"

Centri di accoglienza nel sud della Libia. Così il ministro degli Interni Matteo Salvini vorrebbe stroncare sul nascere quello che definisce "il business dell'immigrazione clandestina". Questa mattina Salvini è sbarcato a Tripoli per imporre alle autorità locali le sue posizioni rigide in tema di contrasto alle migrazioni illegali. 

"La Libia è un paese amico dell'Italia e il mio impegno sarà massimo per definire una più stretta collaborazione per contrastare l'immigrazione illegale, ma anche per realizzare iniziative comuni in materia economica e culturale" ha detto Salvini dopo l'incontro con il ministro dell'Interno libico Abdulsalam Ashour, cui ha preso parte anche l'ambasciatore italiano Giuseppe Perrone.

Hotspot a sud della Libia

Fermare i migranti già in Africa. Sì, ma come? Secondo Salvini il tema dei centri di smistamento (i così detti hotspot) sarà cruciale: "Già da giovedì a Bruxelles - annuncia - sosterremo di comune accordo con la Libia che i centri di accoglienza vanno allestiti alle frontiere esterne dalla Libia, a sud, per bloccare l'immigrazione che stiamo subendo entrambi". 

"Ci faremo carico di portare in Europa la mia e la nostra idea che la Libia non sia un problema ma una grande opportunità - ha aggiunto il ministro - Qualche paese europeo la vive come un grande problema, per noi opportunità di scambia sviluppo e crescita".

Vicepremier libico: "No a centri di accoglienza sul nostro territorio"

Ma a stretto giro è arrivata la precisazione delle autorità libiche, le quali hanno sottolineato che i centri di smistamento non saranno allestiti in territorio libico. "Rifiutiamo categoricamente la presenza di campi per migranti in Libia. Questo non è accettato dai libici né è consentito dalla legge libica".

Lo ha dichiarato il il vice premier libico, Ahmed Maitig, commentando la proposta circolata in ambito europeo per bloccare l'immigrazione irregolare. Nel corso di una conferenza stampa con il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, Maitig ha sottolineato come il tema del contrasto all'immigrazione "illegale" abbia dominato il colloquio.

L’incontro con Serraj: "Rendere sicuri i confini al Sud"

In Libia Salvini ha incontrato anche il presidente del Consiglio presidenziale del governo, Fayez al-Serraj, con il quale ha concordato la necessità si stabilire una "una formula globale per far fronte al fenomeno" dei migranti irregolari "che tenga conto dei suoi vari aspetti di sicurezza, economico e umanitario", attribuendo "la massima importanza alla messa in sicurezza dei confini meridionali attraverso programmi di addestramento delle forze libiche e l'attenzione allo sviluppo locale".

Insomma, Salvini e Serraj concordano sul fatto che sia necessario aumentare i controlli alle frontiere libiche (un obiettivo che può essere raggiunto rafforzando le milizie), ma non c’è ancora intesa sul fronte degli hotspot. Se questi non possono essere allestiti in Libia, bisognerà cercare un accordo con i Paesi al confine con la Libia (Algeria, Niger, Ciad e Sudan) se non con i Paesi di partenza. Un obiettivo tutt'altro che facile. 

Salvini: "Italia e Libia non possono essere lasciate sole"

 "L'Italia e la Libia non possono essere lasciate sole in tema di immigrazione. E' necessario che siano protette le frontiere esterne dell'Europa ma che anche le frontiere esterne al sud della Libia vengano rinforzate" ha detto Salvini  al termine della conferenza stampa congiunta a Tripoli con il vicepremier libico Ahmed Maitig . "Deve essere un interesse comune dell'Europa la stabilita' dei paesi del mediterraneo nel pieno rispetto della sovranità delle autorità libiche".

Il ministro dell'Interno ha inoltre ribadito l'impegno "per chiedere durante il prossimo vertice a Bruxelles che l'Europa passi dalle parole ai fatti". "Pieno appoggio pertanto - ha continuato Salvini- alle iniziative che aiutino a trovare soluzioni, come la prossima conferenza in tema di immigrazione e sicurezza che il governo libico sta organizzando per il prossimo settembre. Inoltre confermo l'impegno del governo italiano a sviluppare più ampie partnership economiche e commerciali con la Libia''.


 

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