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Mercoledì, 24 Aprile 2024
CRISI INTERNAZIONALI / Ucraina

Mogherini: "In arrivo nuove sanzioni alla Russia"

Sul terreno ucraino intanto infuria sempre più la battaglia nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Per l'Onu il numero dei profughi salito a mezzo milione

L'Unione europea deciderà entro venerdì una nuova serie di sanzioni nei confronti della Russia in risposta alla sua "aggressione" contro l'Ucraina. Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri Federica Mogherini, alto commissario per la politica estera europea in pectore.

Il lavoro "è cominciato ieri" a livello di ambasciatori dei Ventotto, ha spiegato Mogherini nel corso di una conferenza stampa al Parlamento europeo. Gli ambasciatori si "riuniscono di nuovo domani, giovedì e venerdì ed entro venerdì sarà adottata una decisione", ha continuato il capo della diplomazia italiana.

Mogherini ha affermato che "la situazione sul terreno diventa sempre più drammatica", facendo riferimento al conflitto in corso in Ucraina dell'est. "Si tratta - ha continuato - di un'aggressione e dobbiamo rispondere nella maniera più forte possibile".

Senza fornire dettagli sulle sanzioni, il ministro ha spiegato che copriranno i quattro settori già toccati dal pacchetto di sanzioni adottate a fine luglio: accesso ai mercati finanziari, difesa, tecnologie sensibili in particolare nel settore dell'energia e tecnologie duali, con uso civile e militare.

PER L'ONU "NON ESISTE UNA SOLUZIONE MILITARE"

Per la crisi in Ucraina "non esiste una soluzione militare". Lo ha ribadito il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ha messo in guardia gli occidentali sui pericoli di un'escalation armata nel momento in cui la Nato si prepara a rafforzare la sua presenza nell'est dell'Europa. "L'Unione Europea, gli americani e la maggior parte dei Paesi occidentali discutono molto seriamente tra loro sul modo di procedere" di fronte al coinvolgimento russo in Ucraina, ha dichiarato Ban Ki-moon in Nuova Zelanda.

"Si deve comprendere che non c'è una soluzione militare. Un dialogo politico per una soluzione politica rappresenta il cammino più sicuro", ha aggiunto, lamentando una "situazione caotica e percolosa" con conseguenze "regionali e mondiali".

LA RISPOSTA DI MOSCA ALLA NATO

La Russia adotterà una nuova dottrina militare rafforzata dopo che la Nato ha annunciato di voler organizzare una forza di dispiegamento rapido per rassicurare i paesi dell'Est Europa preoccupati dall'attivismo russo nella crisi ucraina. L'annuncio a sorpresa è destinato ad aggiungere ulteriore pepe nel menù del vertice Nato previsto da giovedì in Galles, al quale parteciperà anche il presidente ucraino Petro Poroshenko. Nel fine settimana, inoltre, a Bruxelles i leader dell'Unione europea dovrebbero decidere un inasprimento delle sanzioni nei confronti della Russia.

Ieri il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen aveva annunciato che i 28 membri dell'alleanza intendono costituire una forza di "diverse migliaia di soldati" che possa essere dispiegata "in pochi giorni" per reagire ai movimenti militari russi in Est Europa.

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, in un altro commento, ha detto che le forze armate russe verranno rafforzate con il dispiegamento di 230 nuovi elicotteri militari e aerei da guerra entro la fine dell'anno.

Il presidente ucraino Petro Poroshenko, dal canto suo, ha convocato il suo Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ieri per verificare come fermare l'arretramento che le forze di Kiev stanno subendo nell'est del paese sotto la pressione dei ribelli separatisti e, secondo Kiev e la Nato, delle forze russe. "La situazione è difficile ma lo spirito battagliero ucraino è più forte di quello degli occupanti", ha affermato Poroshenko.

Secondo Kiev ci sono state "feroci battaglie" nelle regioni di Donetsk e Lugansk, roccaforti dei ribelli. Inoltre ha accusato "terroristi vestiti con le uniformi dell'esercito russo hanno attaccato colonne mediche delle forze ucraine che sono usate per trasportare soldati feriti e sono chiaramente identificate come tali".

Mosca, dal canto suo, oggi ha di nuovo negato di aver inviato o di aver intenzione di inviare propri soldati in Ucraina orientale per aiutare i ribelli ad aprire un corridoio lungo il mare di Azov tra il confine russo e la Crimea, annessa a marzo.

Guerra Civile in Ucraina © Infophoto

MEZZO MILIONE DI PROFUGHI

Sono oltre mezzo milione le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa del conflitto in Ucraina tra i ribelli separatisti e le forze di Kiev. L'ha affermato oggi l'agenzia Onu per i rifugiati Unhcr. Secondo quanto ha riferito l'organismo internazionale, almeno 260mila sono profughi interni nell'Ucraina stessa. A questi vanno aggiunti altri 260mila, che si sono rifugiati in Russia secondo quanto riferito da Mosca.

MORTI 15 SOLDATI UCRAINI IN 24 ORE

Quindici soldati ucraini sono stati uccisi nelle ultime 24 ore nel conflitto nell'est del paese tra forze di Kiev e separatisti filorussi. Lo ha comunicato oggi il portavoce militare ucraino Andriy Lysenko. "Sono stati uccisi quindici militari e ne sono stati feriti 49 nelle 24 ore", ha dichiarato in una conferenza stampa.

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