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Giovedì, 18 Aprile 2024
Congo

Strage in Congo, la paura dei genitori italiani: "Siamo in pericolo"

I ribelli hanno preso d'assalto la sede della tv pubblica e l'aeroporto di Kinshasa: quaranta morti negli scontri. La mail di uno dei genitori italiani bloccati in Congo: "Temiamo per noi e per i nostri figli"

ROMA - Bloccati in Congo da un mese e mezzo. E, ora, in serio pericolo di morte. E' la situazione delle ventitré famiglie italiane che erano andate in Africa per riportare in Italia i loro bambini adottati. Il paese africano oggi è stato scosso da diversi attacchi di uomini armati che hanno preso il controllo della tv pubblica e dell'aeroporto di Kinshasa. Negli scontri con la polizia sono morti almeno quaranta ribelli. 

A lanciare l'allarme è stato Enrico, un padre italiano bloccato in Congo, con una mail all'Ansa. "Siamo in pericolo - ha scritto - I ribelli hanno occupato la tv di Stato di Kinshasa prendendo ostaggi. Ci sono stati spari all'aeroporto che è chiuso. Noi temiamo - si legge nella mail - per l'incolumità nostra e dei nostri figli. Vi prego di aiutarci a sollecitare la Farnesina ad adoperarsi per farci tornare a casa". 

Immediata la risposta dell'unita di crisi della Farnesina che ha invitato tutti gli italiani presenti in Congo a non uscire dia loro alloggi.  

Il commando armato, prima di prendere in ostaggio diversi giornalisti, ha letto in video - prima di interrompere le trasmissioni - un messaggio apparentemente rivolto al presidente della Repubblica democratica del Congo, Joseph Kabila: "Gideon Mukungubila è venuto a liberarti dalla schiavitù dei rwandesi".

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