Era volato in Turchia per riportare a casa suo figlio, detenuto dopo essersi unito allo Stato islamico in Siria. Ma per Fathi Bayoudh, 58 anni, stimato pediatra nell'ospedale militare di Tunisi, quello alla volta di Istanbul è stato un viaggio senza ritorno.

Come riportano i media di Tunisi, Fathi è infatti una delle 42 vittime dell'attentato di martedì sera nell'aeroporto della Capitale turca. Bayoudh era lì per accogliere la moglie che voleva raggiungerlo in Turchia dove l’uomo si trovava da diverse settimane. Insieme i due avrebbero dovuto raggiungere il sud-est del Paese, dove il figlio di Fathi, Anouar, era stato arrestato di ritorno dalla Siria.

Come ricostruito dal New York Times, il giovane si era radicalizzato tra i banchi dell’Università di economia. Nessuno in famiglia si era accorto di nulla.

Anouar, 26 anni, era partito da Tunisi insieme alla fidanzata, con la scusa di un tirocinio in Svizzera. In realtà il suo volo era diretto a Parigi. Da lì i due hanno raggiunto la Turchia e poi proseguito verso le terre del Califfato.

Il giovane, però, si è pentito quasi subito. Alcune settimane fa il giovane ha chiamato il papà confessando di aver fatto una sciocchezza e chiedendo aiuto per tornare a casa. E Fathi, sconvolto, è partito subito per la Turchia. Una volta saputo dell’arresto, ha chiamato la moglie che ha deciso di raggiungerlo a Istanbul. Fathi non ha fatto in tempo a riabbracciare la moglie. La donna, come riportano i media locali, è invece rimasta incolume. 

Nell'attentato sono morte 42 persone, delle quali 13 straniere, e 239 altri sono rimasti feriti. Anche senza rivendicazioni, Ankara ha puntato il dito contro l'Isis.