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Giovedì, 28 Marzo 2024
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È morto George Bush padre, l'ex presidente degli Usa aveva 94 anni

L'anziano ex inquilino della Casa Bianca soffriva del morbo di Parkinson ed era costretto da anni su una sedia a rotelle. Trump: "Ha ispirato generazioni di americani"

È morto George Herbert Walker Bush, 41esimo presidente degli Usa a cavallo tra gli anni '80 e '90. Aveva 94 anni. Lo ha reso noto il figlio George Walker Bush, che è stato presidente degli Stati Uniti dal 2001 al 2009. L'anziano ex inquilino della Casa Bianca soffriva del morbo di Parkinson ed era costretto da anni su una sedia a rotelle. Sette mesi fa era scomparsa la moglie e compagna di una vita, l'ex first lady Barbara Bush.

Eroe della seconda guerra mondiale, fu presidente per un solo mandato dal 1989 al 1993. Alla Casa Bianca si occupò soprattutto di politica estera in una fase storica delicatissima. Erano gli anni della fine della Guerra Fredda. Bush visse il suo momento più alto di popolarità con la Guerra del Golfo del 1991, quando gli Usa sconfissero l'Iraq dopo l'invasione del Kuwait. A causa soprattutto della crisi economica la sua popolarità calò negli ultimi anni di mandato, e non venne rieletto. Fu Bill Clinton a condannarlo a una netta sconfitta elettorale, e quello stesso giorno chiuse per sempre con la politica attiva. 

La vita di George H. Bush

Nato il 12 giugno del 1924 in Massachussets, George H. W. Bush, morto oggi all'età di 94 anni, è stato il presidente americano più longevo della storia del Paese. Lo scorso novembre aveva infatti raggiunto i 93 anni ed i 166 giorni e superando così Gerald Ford, deceduto nel dicembre 2006 a 93 anni e 165 giorni, e Ronald Reagan che è morto a 93 anni e 120 giorni. Jimmy Carter, rimasto l'ex presidente più anziano in vita, ha compiuto 94 anni lo scorso ottobre. Bush è cresciuto a Greenwich, nel Massachussets, dove la famiglia si era trasferita. Il padre, Prescott, banchiere poi diventato senatore, viene considerato il fondatore della dinastia repubblicana, avviando la tradizione - dalla laurea a Yale, allora una delle più esclusive tra le università Ivy League, alla politica - poi seguita dai figli, nipoti e pronipoti. Appena 17enne, a un ballo di Natale a Greenwich, George Herbert - che aveva preso il nome dal nonno materno, anch'egli banchiere - incontra la futura moglie Barbara, appena 16enne che poi sposò nel 1945, dopo essere tornato dalla Seconda Guerra mondiale dove combatte come pilota della Marina. Dopo aver completato gli studi a Yale, George H. poi si trasferisce con la famiglia in Texas per lavorare nell'industria del petrolio. George W., suo primogenito e come lui futuro presidente degli Stati Uniti, aveva due anni.

Milionario con il petrolio

Dopo quasi un ventennio nel campo del petrolio, durante il quale diviene milionario, Bush avvia la sua carriera politica e, sulle orme del padre, nel 1964 si candida al Senato, ma senza successo. Nel 1966 invece viene eletto alla Camera dei rappresentanti, con un nuovo, fallimentare, tentativo di farsi eleggere al Senato nel 1970. L'anno seguente il presidente Richard Nixon lo nomina ambasciatore all'Onu, il primo di una serie di incarichi di alto profilo. Nel 1973 viene nominato alla guida del partito Repubblicano, un incarico difficile nel momento in cui la presidenza Nixon veniva travolta dallo scandalo Watergate. Una volta diventato presidente Gerald Ford, dopo le dimissioni di Nixon, Bush diventa capo dell'Us liason office a Pechino, l'ambasciata de facto creata dopo il riavvicinamento tra Cina ed Usa nel 1973. Poi nel 1976 diventa direttore della Cia, carica che mantiene solo fino al 1977, quando si insedia il democratico Jimmy Carter e Bush per quattro anni torna nel settore privato. Nel 1979 si candida alle primarie repubblicane che vengono però vinte da Ronald Reagan di cui diventerà il vicepresidente per due mandati, nel 1980 e nel 1984. Nel 1988 la sua candidatura e la sua vittoria alla Casa Bianca, per una presidenza tutta orientata sulla politica estera, dove registra importanti, storici successi.

La sconfitta del 1992

E' infatti lui il presidente che, raccogliendo l'eredità lasciata dalla dottrina Reagan ed il contrasto al comunismo in tutto il mondo, che nel summit a Malta nel dicembre del 1989 con Mikhail Gorbachev dichiara finita la Guerra Fredda. Poche settimane prima era caduto il Muro di Berlino e pochi mesi dopo si sarebbero riunificate le due Germanie. Poi tra il 1990 e il 1991, Bush costruisce e guida la coalizione per liberare il Kuwait occupato da Saddam Hussein e sconfiggere militarmente l'Iraq nel febbraio del 1991. Ma nonostante questi successi, Bush nella campagna per la rielezione si trova costretto ad affrontare una dura battaglia con Bill Clinton, un giovane e poco conosciuto governatore democratico. "The economy, stupid", è la battuta, fatta allora da James Carville, uno degli strateghi di Clinton che poi diventerà uno dei protagonisti della successiva stagione politica di Washington, che sintetizza le ragioni del successo del democratico contro un presidente che gli americani consideravano responsabile o poco interessato ai problemi che provocarono la recessione economica. Con la sconfitta del 1992, Bush diventa un presidente di un solo mandato e si ritira dalla politica trasferendosi con Barbara nella casa di Houston. Ma otto anni dopo, alla fine dei due mandati di Clinton, il figlio George W. vince - in un'elezione combattuta letteralmente all'ultimo voto con Al Gore, e decisa solo dalla Corte Suprema - le presidenziali. Un altro Bush arriva così alla Casa Bianca. 

Trump: "Ha ispirato generazioni di americani"

Così il presidente americano Donald Trump, che sta attualmente partecipando al summit dei leader del G20 in Argentina, ha ricordato George H.W. Bush, morto all'età di 94 anni. "Con giudizio, buon senso e impassibile leadership, Bush ha guidato la nostra nazione e il mondo verso una pacifica e vittoriosa fine della Guerra fredda", ha detto Trump in una dichiarazione postata su twitter. "Il nostro cuore è dolorante per la sua perdita, e noi, con il popolo americano, mandiamo le nostre preghiere a tutta la famiglia Bush, mentre onoriamo la vita e l'eredità del 41 presidente", ha aggiunto Trump. Il Tycoon ha anche reso omaggio alla "autenticità essenziale, all'intelligenza disarmante e all'impegno costante verso la fede, la famiglia e il paese" dell'ex presidente, spiegando che "il suo esempio continuerà a ispirare gli americani a perseguire le cause più giuste".

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