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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ancora un naufragio, decine di morti: "Una vergogna"

Al largo di Zuara, davanti alle coste occidentali libiche, si è rovesciato un barcone. Almeno 60 morti. Il grido di dolore della Ong Proactiva Open Arms: ciò che sta accadendo nel Mediterraneo "è assolutamente illegale e fuori dal diritto marittimo internazionale"

Nuovo naufragio al largo delle coste libiche. Il bilancio è drammatico, ci sono più di 60 dispersi. Oltre 40 delle persone che erano a bordo di un'imbarcazione che è affondata" sono state salvate dalla Guardia costiera libica. Nessuna speranza per le altre persone a bordo. "Sono morti annegati" dicono i compagni di viaggio.

Naufragio al largo di Zuara

Il portavoce della Marina di Tripoli, Ayob Amr Ghasem, ha confermato che c’è stato un naufragio “sicuramente” con annegamenti al largo delle coste libiche. “Ci sono varie imbarcazioni e una era in condizioni critiche. Sicuramente ci sono dei morti”, ha detto Ghasem. Il naufragio di ieri è stato segnalato in serata dall’Unhcr, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati: al largo di Zuara, davanti alle coste occidentali libiche, si è rovesciato un barcone.

I migranti sono ancora un'emergenza?

Nel Mediterraneo i soccorsi delle Ong sono in pratica fermi (complice anche la chiusura dei porti di Italia e Malta). I centri di accoglienza libici sono invece al collasso, secondo l'Oim ospitano già almeno 10 mila persone in condizioni estreme di sovraffollamento e emergenza umanitaria, In tutto sono 2.500 le persone salvate e riportate a terra solo nell’ultima settimana di giugno.

Proactiva Open Arms: "Una vergogna"

"E' successo di nuovo, un altro dannato naufragio. Vogliamo i responsabili". E' quanto scrive in un tweet la Ong Proactiva Open Arms pubblicando un video del fondatore Oscar Camps, che si trova a bordo della nave che sta facendo rotta verso Barcellona. "L'Aquarius è a Marsiglia, la Lifeline sequestrata a Malta, Sea Watch non può lasciare Malta, Open Arms sta andando a Barcellona per sbarcare 60 persone. Nel frattempo - dice Camps - oggi sono morte altre 63 persone, più di 170 in 48 ore. E' una vergogna e spero che vengano individuate le responsabilità". Ciò che sta accadendo nel Mediterraneo, aggiunge, "è assolutamente illegale e fuori dal diritto marittimo internazionale".

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