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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nizza, 5 persone hanno aiutato Bouhlel: "Attacco pianificato da mesi"

La magistratura francese parla di una "lunga preparazione della strage" e ha incriminato formalmente le cinque persone arrestate: a tre viene contestata la complicità in un "omicidio commesso da un gruppo con legami terroristici"

Non è stato il gesto isolato di un folle. La strage di Nizza è stata preparata mesi prima del 14 luglio e Mohamed Lahouaiej Bouhlel, l'autista del camion che ha seminato la morte sulla Promenade des Anglais, ha ricevuto sostegno logistico da cinque complici che ora sono in carcere.

E' quanto rivela il procuratore antiterrorismo di Parigi, Francois Molins. Per Molins i cinque arrestati, quattro uomini e una donna, "sono coinvolti nella preparazione dell'attacco, che era stato previsto con mesi di anticipo". Uno dei sospetti aveva inoltre ripreso un filmato della scena del crimine il giorno dopo, ha detto il procuratore ai giornalisti. Le cinque persone sono quattro uomini di età compresa tra 22 e 40 anni e una donna di 42 anni. Un sesto sospetto, un uomo di 38 anni, è stato rilasciato martedì notte. Avrebbero procurato al killer anche la pistola automatica con la quale ha aperto il fuoco più volte prima di essere freddato dalla polizia.

CHI SAREBBERO I COMPLICI DEL KILLER - Il procuratore parigino Francois Molins parla di una rete di fiancheggiatori dell'autista killer, Mohamed Lahaouiej Bouhlel. Ognuno con un ruolo ben definito. Anzitutto, Ramzy A., il franco-tunisino di 22 anni fermato sabato scorso e condannato sei volte per reati di diritto comune tra il 2013 e il 2015. E' lui ad aver ricevuto un sms del killer pochi minuti prima che si scagliasse con il suo camion sulla folla. Nel messaggino, Mohamed Lahouaiej Bouhlel si congratula, tra l'altro, per la "pistola" che il giovane gli ha fornito il giorno prima. Durante le perquisizioni presso l'abitazione del ragazzo sono stati trovati 2.500 euro in contanti, oltre 200 grammi di cocaina, e un kalashnikov in cantina.

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Sotto accusa anche una coppia di albanesi, Artane H., incensurato, nato il 30 gennaio 1978, e la compagna Enkeledja Z., franco-albanese nata il 3 marzo 1974. L'uomo è sospettato di aver fornito la pistola calibro 7.65 usata dallo stragista. A fare da intermediario tra Bouhlel e i due albanesi sarebbe stato lo stesso Ramzy. Il quarto incriminato è il tunisino Choukri C., 37 anni, fermato domenica, incensurato. Gli inquirenti sospettano che sia lui l'individuo designato da Bouhlel come destinatario di una nuova fornitura d'armi in un altro sms inviato a Ramzy pochi minuti prima dell'assalto ("Allora portiamone cinque dall'amico"). Il 4 aprile, Choukri inviò un messaggio Facebook a Bouhlel: "Carica il camion, metti dentro 10.000 tonnellate di ferro, spacca i freni...". Sempre lui è stato visto nel camion al fianco del killer e tracce del suo dna sono state ritrovate al posto del passeggero.

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L'ultimo degli inquisiti è Mohamed Whalid G., franco-tunisino di 40 anni, fermato venerdì scorso e presentato dalla polizia come una vecchia conoscenza dell'autista killer. L'uomo vive a Nizza da molti anni. E' stato lui a parlare della radicalizzazione "lampo" dell'amico. Tra il 2015 e il 2016, i due si sono scambiati 1.278 chiamate

E intanto il governo francese, a fronte delle crescenti critiche sulle misure di sicurezza messe in atto a Nizza la sera dell'attentato del 14 luglio, ha deciso di aprire un'indagine attraverso l'ispettorato della polizia nazionale per fare luce sull'accaduto. Il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha annunciato l'inchiesta dopo le accuse ricevute dai politici locali di Nizza a proposito delle misure di sicurezza insufficienti nel giorno della festa nazionale.  
 

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