Norvegia, testimoniano i sopravvissuti all'attentato di Breivik
Mentre in aula continua il processo, 40mila persone si riuniscono per cantare contro il killer
Sono stati i sopravvissuti alla bomba di Oslo del 22 luglio i protagonisti della nona udienza contro Anders Behring Breivik, il reo-confesso che l’anno scorso uccise 77 persone in Norvegia, di cui 69 nella sola isola di Utoya.
Il primo a parlare è stato Harald Fosker, impiegato del ministero della Giustizia. “Ricordo solo di aver sputato i denti”, ha dichiarato l’uomo, come riporta la Bbc. “Lo shock è stato talmente grande che sul momento non ho sentito nessun dolore. Quello è arrivato il giorno dopo”. L’uomo, una delle circa 200 persone ferite della bomba piazzata al Regjeringskvartalet, che ha provocato 8 morti, si è dovuto sottoporre a numerosi interventi chirugici di ricostruzione del volto, e al momento ha ripreso a lavorare part-time. Anche la testimone successiva, che è voluta rimanere anonima, ha raccontato delle operazioni a cui si è sottoposta. La donna non ricorda infatti quanto successo il 22 luglio a causa di un trauma alla testa.
Ma il processo Breivik è riuscito ad uscire dall’aula del tribunale. 40mila persone si sono riunite nella piazza vicino alla corte per cantare la canzone “Children of the Rainbow” di Lillebjoern Nilsen, brano che il killer aveva definito venerdì come “un buon esempio del marxismo che si infiltra nel settore culturale ... e utilizzato per il lavaggio del cervello dei bambini”.
La mobilitazione è iniziata sui social network grazie all’iniziativa di due volontari che si sono voluti riappropriare della canzone pacifista e del suo significato. “Sono cresciuta con questa canzone e l’ho cantata ai miei figli”, ha detto ai media locali Lill Hjoennevaag, una delle organizzatrici dell’evento. Il brano, pubblicato nel 1973, è un adattamento di un testo del cantautore americano Pete Seeger.