rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Presidenziali Usa / Stati Uniti d'America

Clinton superstar incorona Obama: "Ha bloccato la depressione del Paese"

Standing ovation per l'ex Presidente Bill Clinton salito sul palco della Convention democratica di Charlotte per dare il suo pieno appoggio a Barack Obama. Oggi il discorso del Presidente in carica

Quando Barack Obama è salito a sorpresa sul palco della Convention democratica di Charlotte per sancire l'alleanza e il rapporto privilegiato con l'ospite d'onore Bill Clinton, gli applausi e le urla di incitamento hanno fatto quasi esplodere il palazzetto. "Vi propongo un uomo che ha bloccato lo slittamento del Paese verso la depressione e ci ha messo sul sentiero della ripresa. Un uomo freddo fuori ma che dentro brucia di ardore per l’America", ha detto l'ex inquilino della Casa Bianca. E giù ovazioni e applausi a scena aperta.

IL DISCORSO DI CLINTON: GUARDA IL VIDEO

"Barack ha dovuto affrontare una situazione compromessa - ha continuato Clinton - molto più difficile di quella in cui mi trovai ad operare io nel mio mandato. Nessun presidente, nemmeno io, avrebbe potuto riparare tutti quei danni in quattro anni". Poi è arrivato il momento della nomination ufficiale ed è iniziata la cosiddetta "roll call", la procedura con cui i rappresentanti di ogni stato, uno alla volta, pronunciano un breve discorso e assegnano i delegati al candidato.

Obama correva senza concorrenti, per arrivare alla fatidica soglia dei 2.777 delegati necessari per ottenere la nomination è bastato arrivare all'Ohio e ai suoi 191 voti (poco prima, i rappresentanti del Mississippi, 45 delegati a disposizione, hanno passato la palla per consentire il superamento della soglia).

"GERUSALEMME CAPITALE D'ISRAELE" - La convention era iniziata alle 17 (le 23 in Italia), non senza una certa confusione. I delegati hanno votato per emendare la "party platform", il documento che delinea la linea del partito per i prossimi quattro anni. E' stato introdotto il riferimento a Gerusalemme come capitale di Israele, una questione spinosa e una modifica che "è stata introdotta per volontà del presidente Obama", come hanno detto gli addetti della sua campagna elettorale. Non è stato però un voto tranquillo: condotto per acclamazione, è stato ripetuto tre volte e l'esito è stato accolto da un mix di applausi e cori di protesta.

Il cambio di rotta voleva mettere a tacere le critiche di alcune organizzazioni ebraiche e dei repubblicani, che accusano Obama di prendere le distanze da un alleato cruciale. Al candidato repubblicano Mitt Romney non è bastata la modifica: "ho sempre detto che Gerusalemme è la capitale di Israele, ora anche Obama deve dirlo personalmente in modo inequivocabile", ha precisato in una nota diffusa dal suo portavoce.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Clinton superstar incorona Obama: "Ha bloccato la depressione del Paese"

Today è in caricamento