G20, faccia a faccia Obama-Putin: un patto contro il terrore
I due leader hanno avuto un incontro a margine del vertice in Turchia. Mezz'ora di faccia a faccia "costruttivo", conclusosi con un messaggio chiaro e condiviso: "L'imperativo è risolvere la crisi in Siria"
"Imperativo risolvere il conflitto in Siria". Barack Obama e Vladimir Putin si stringono la mano e prendono un impegno comune, al termine di un faccia a faccia a mrgire del G20 di Antalya, in Turchia, durato circa 35 minuti. I due hanno avuto "una discussione costruttiva", come riporta la Casa Bianca, proprio a margire della riunione dei grandi del mondo, per discutere degli "sforzi in corso per risolvere il conflitto in Siria, un imperativo reso ancora più urgente dagli orribili attacchi terroristici di Parigi".
Obama e Putin "hanno concordato sulla necessità di una transizione politica a guida e iniziativa siriana, che sarà ottenuta con un negoziato mediato dall'Onu tra l'opposizione e il regime, oltre che con un cessate il fuoco", ha spiegato un funzionario della Casa Bianca. Dopo un lungo periodo di gelo, Obama e Putin si sono ritrovati uno di fronte all'altro, alla presenza dei soli interpreti, per parlare e lanciare un messaggio chiaro e condiviso. Obama ha riconosciuto a Putin l'importanza degli sforzi militari russi contro l'Isis in Siria e ha annunciato l'impegno degli Stati Uniti a fianco della Francia per intensificare i raid in Siria e in Iraq, come ha dichiarato il consigliere per la sicurezza americano.
Nel pomeriggio è previsto un incontro al G20 tra il presidente Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier britannico David Cameron, il ministro degli esteri francese Laurent Fabius (che rappresenta il presidente Hollande, trattenuto in Francia per seguire la situazione dopo gli attentati di Parigi) e il presidente del consiglio Matteo Renzi.
