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Martedì, 23 Aprile 2024
SIRIA / Siria

La verità dell'Onu: "Usate armi chimiche in Siria"

"Abbiamo raccolto campioni ambientali, chimici e medici che forniscono prove chiare e convincenti che missili terra-terra contenenti agente nervino sarin sono stati utilizzati nell'area di Ghouta a Damasco", si afferma nel rapporto degli ispettori delle Nazioni Unite

Gli ispettori delle Nazioni Unite hanno rilevato prove "evidenti" sull'uso di gas sarin in Siria. Lo hanno riferito gli stessi esperti delle Nazioni Unite incaricati dell'inchiesta sull'utilizzo di armi chimiche nel conflitto siriano.

Gli esperti dell'Onu che hanno indagato in Siria hanno riscontrato "prove evidenti e convincenti" dell'uso di gas sarin nel massacro del 21 agosto scorso vicino Damasco, secondo quanto si legge nel rapporto redatto al termine del loro lavoro.

Nella prima pagina di questo rapporto, consegnato domenica nelle mani del segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon (che a sua volta lo girerà oggi al Consiglio di sicurezza), si aggiunge che le armi chimiche sono state usate "su scala relativamente vasta" durante il conflitto siriano.

"Abbiamo raccolto campioni ambientali, chimici e medici che forniscono prove chiare e convincenti che missili terra-terra contenenti agente nervino sarin sono stati utilizzati nell'area di Ghouta a Damasco", il 21 agosto scorso.

"La conclusione è che le armi chimiche sono state utilizzate nel conflitto in corso tra le parti della Repubblica araba siriana contro i civili, compresi i bambini, su scala relativamente vasta", si aggiunge nel rapporto.

Nel rapporto si afferma inoltre che oltre 350 litri di gas sarin sono stati utilizzati nel massacro del 21 agosto.

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IL DISCORSO DI BAN-KI-MOON AL CONSIGLIO DI SICUREZZA

Con l'uso di armi chimiche durante il conflitto siriano è stato compiuto "un crimine di guerra": lo ha detto oggi il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, consegnando il rapporto degli ispettori delle Nazioni Unite al Consiglio di sicurezza. Il leader dell'Onu ha chiesto una risoluzione con la minaccia di sanzioni in appoggio al progetto di distruzione dell'arsenale chimico siriano concordato a Ginevra da Stati Uniti e Russia.

Ban Ki-Moon ha poi aggiunto che è  stato impossibile agli ispettori verificare il numero totale delle vittime dell'attacco coi gas data la "situazione di sicurezza" e "altre limitazioni". "Il team ha parlato con oltre 50 sopravvissuti, personale medico e di primo intervento. Ha valutato i sintomi di ognuno e raccolto campioni biomedici, anche da capelli, urina e sangue", ha aggiunto.

Quello di Damasco, ha detto sempre il segretario generale dell'Onu, è "il più significativo attacco coi gas contro civili dal 1998, quando Saddam Hussein li usò ad Halabja". Ban ha detto inoltre che la comunità internazionale si era impegnata a evitare il ripetersi di quell'orrore, "eppure è accaduto di nuovo".

L'uso dei gas in Siria, ha poi affermato, è una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale. Ban Ki-Moon ha quindi chiesto ai Quindici di assumersi le loro responsabilità politiche e morali dimostrando la volontà politica per agire in modo decisivo.

"Sono pronto a convocare la Conferenza sulla Siria a Ginevra il più presto possibile, e aspetto di incontrare il ministro degli esteri Lavrov e il segretario di stato Kerry il 28 settembre a New York per fissare una data". "Dobbiamo fare tutto il possibile per portare le parti al tavolo dei negoziati, è l'unica strada per una soluzione duratura", ha aggiunto, auspicando che il Consiglio "fornirà pieno sostegno al rappresentante speciale Lakhdar Brahimi".

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NUOVE INDAGINI ONU

La Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani in Siria ha annunciato che indagherà su quattordici casi sospetti di attacchi con armi chimiche, che sarebbero stati compiuti dopo il settembre del 2011.

"Indaghiamo su quattordici casi sospetti di uso di armi chimiche, ma non abbiamo stabilito chi sia responsabile" di questi crimini, ha dichiarato il presidente della Commissione, Paulo Pinheiro, durante una conferenza stampa.

"Noi abbiamo visto dei video e disponiamo di analisi di esperti militari", ha aggiunto, citando inoltre testimonianze del personale medico.

Guerra in Siria © Tm News / Infophoto

Nel suo precedente rapporto, la Commissione d'inchiesta non aveva riferito che di quattro attacchi con armi chimiche (due nel marzo 2013 e altrettanti ad aprile dello stesso anno).

La Commissione d'inchiesta si è inoltre rifiutata di indicare quando precisamente sono avvenuti gli altri dieci casi, limitandosi a indicare che i quattordici casi sono stati registrati dall'inizio del mandato degli inquirenti, nel settembre 2011.

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La Commissione, che non ha mai avuto l'autorizzazione a recarsi in Siria, spera ancora di ricevere il via libera di Damasco per raggiungere i presunti luoghi di questi quattordici attacchi e stabilire, per quanto possibile, l'identità dei responsabili: lo ha spiegato Carla del Ponte, componente della Commissione d'Inchiesta.

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