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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Polonia, vincono le donne in nero: il governo fa marcia indietro sulla legge anti-aborto

Migliaia di donne in marcia contro la proposta di legge per un divieto totale all'aborto. La forza della piazza spinge al dietrofront il partito conservatore: è la prima crisi dopo un anno al potere nel paese

VARSAVIA (Polonia) - I parlamentari del partito conservatore Diritto e giustizia (Pis) del leader Jaroslaw Kaczynski hanno fatto marcia indietro votando contro il progetto di legge che vieta completamente l'aborto e contro il quale sono scese in piazza migliaia di donne polacche in diverse città del paese nell'ambito dello "sciopero delle donne in nero". 

E proprio le proteste di piazza hanno spinto i deputati del partito di Kaczynski a ribaltare il loro stesso voto favorevole espresso il 23 settembre scorso. "Il nostro partito Diritto e Giustizia (in polacco: Prawo i Sprawiedliwość, abbreviato in PiS ndrè e sarà sempre dalla parte della vita ma l'impatto del divieto di aborto può essere contrario ai risultati desiderati" ha detto Kaczynski prima del voto mentre il premier Beata Szydlo ha annunciato un programma di sostegno del governo alle famiglie con i bambini handicappati. 

Black Monday, in Polonia la marcia delle donne in nero contro il governo

"Le polacche hanno vinto sul Pis", titola il quotidiano Gazeta Wyborcza. Today ha raggiunto a Varsavia la giornalista di Ringier Axel Springer Polska Anna J. Dudek, scrittrice impegnata nel tema dei diritti delle donne.

"Prima di tutto dobbiamo ricordare che in Polonia le donne sono sempre state trattate con indifferenza. Lo si vede nel Parlamento, così nelle imprese. Una situazione che è letteralmente esplosa qualche giorno fa con le proteste di piazza contro la legge che voleva proibire l'aborto. Basta ricordare come uno dei giornalisti piu celebrati in Polonia, Bogdan Rymanowski, ha invitato soltato uomini nel suo programma in onda sulla TVN24, considerata molto liberale, contro il governo fromata dal partito conservatore. Nello studio non c'era neanche una donna sola: la discussione in merito ai diritti delle donne era portata avanti solo da uomini. Viene in mente l'Arabia Saudita. Un paradosso proprio perchè nei gruppi che si definiscono "patriotici" si parla con tanto disprezzo dei paesi arabi e musulmani, in particolare per gli aspetti che riguardano proprio i diritti delle donne".

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Quale la situazione politica attuale?
"Due citazioni per tutti: Krystyna Pawłowicz, del partito conservatore PiS rinfaccia alle donne di volere il diritto di aborto per mettere una toppa dopo aver condotto una vita troppo libertina. Lo stesso Vescovo Henryk Hoser ha etichettato le donne che protestano come mal educate e male informate, ribadendo la sua contrarietà all'aborto anche in caso di stupro adducendo come giustificazione che raramente avviene una fecondazione per via degli alti livelli di stress.
E' identificativo di una volontà di controllo ma anche una cambiale in bianco con cui il partito conservatore al governo mercanteggia la propria relazione, sempre più stretta con la Chiesa che in Polonia è la quarta forza di governo".

Perchè la scelta di una "Protesta in Nero"?
"Ci siamo vestite tutte in nero, perche volevamo essere visibili, volevamo che la nostra voce raggiungesse il parlamento dove si legiferava sul nostro corpo. A Varsavia donne vestite in nero si sono viste ovunque, nei negozi, nelle redazioni, nelle banche, sulle strade".

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Sei milioni di donne hanno aderito allo sciopero? Sono numeri reali?
"Sono numeri difficile da contare. A Varsavia secondo la polizia sono scese in piazza 30-40 mila donne che hanno sfilato da da Plac Defilad e si e finita in Plac Zamkowy. Ma in realtà il numero era piu alto perché le donne hanno scelto di vestirsi di nero ovunque, nei negozi, nelle redazioni, nelle banche. 
Ora sappiamo che la nostra protesta non è andata a vuoto e il governo, spaventato dalle proteste, ha ritirato il progetto di legge proposto dall'organizatione ultra cattolica Orto Iuris".

Che tipo di manifestazione è andata in scena?
"Uno sciopero generale, tante donne hanno preso un giorno libero dal lavoro e chi vi si è recata ha scelto di indossare vestiti in nero. Tv Republika, considerata la voce della destra conservatrice ha organizzato una sorta di sciopero bianco".

Quali gli effetti sul governo?
"La protesta ha affossato la fiducia nel governo conservatore già al centro di critiche dopo gli interventi dell'esecutivo per aumentare il proprio controllo sul Tribunale Costituzionale (la più alta corte del paese), sulle agenzie anti-corruzione, sui servizi segreti e sui media.

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Dall’ottobre del 2015 il partito di maggioranza in Polonia è Diritto e Giustizia (Pis), un partito molto di destra di cui fa parte anche Beata Szydło, la prima ministra. Diritto e Giustizia ha vinto le elezioni anche grazie al sostegno della Chiesa cattolica (il 90 per cento dei cittadini polacchi si definisce cattolico) e promettendo, tra le altre cose, importanti riforme di politica interna a favore della cosiddetta “famiglia tradizionale”. 

La Polonia ha già una legge sull’interruzione di gravidanza tra le più restrittive d’Europa. È stata approvata nel 1993 e consente l’aborto fino alla venticinquesima settimana solo in tre casi: pericolo di vita per la madre, gravissima malformazione del feto e stupro. Secondo i dati del sistema sanitario polacco, nel 2014 ci sono stati 1.812 aborti legali in Polonia, 500 in più circa dell’anno precedente. Secondo le organizzazioni femministe però sono tra le 100mila e le 200mila le donne polacche che ogni anno sono costrette a ricorrere all’aborto clandestino o ad andare all’estero per poter aver accesso a questo loro diritto (in genere in Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania o Ucraina)". 

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