Portogallo, sciopero generale al motto "ocupar tudo"

Il Portogallo si e' fermato oggi per il secondo sciopero generale in quattro mesi, indetto dalla Confederacion General de Trabajadores Portugueses (Cgtp), il maggiore sindacato del Paese. In piazza, al fianco dei lavoratori, migliaia di studenti. Le motivazioni: opposizione alla riforma del mercato del lavoro, alle misure di austerity e ai tagli del governo. Dal momento del loro insediamento, i conservatori guidati da Pedro Passos Coelho si sono ritrovati a governare in uno scenario incandescente.

Lisbona come Atene - Al centro, ovviamente, le drastiche misure di austerity imposte dagli impegni che il governo portoghese ha assunto con la Troika. Proprio come la Grecia, al Portogallo sono infatti state imposte misure stringenti della spesa pubblica in cambio del riscatto finanziario da 78 miliardi di euro. Misure che hanno avuto un effetto di accelerazione della recessione economica.

I numeri della crisi - Nel primo bimestre del 2012 la disoccupazione ha superato il 14% e l'esecutivo prevede una diminuzione del Pil del 3,3% entro la fine dell'anno.

La protesta - "Ocupar tudo" è lo slogan della giornata di sciopero indetta dalla Cgtp. Dallo sciopero si è invece sfilata l'Union General de Trabajadores, critica sull'astensione dal lavoro in un momento di simile crisi economica. All'insegna dello slogan "Occupa le strade, blocca tutto", segno del seguito su cui può contare il movimento 15M portoghese, i dirigenti della Cgtp hanno portato la protesta fin dentro una caserma dei Vigili del fuoco di Lisbona e in uno dei prinicpali impianti di smaltimento rifiuti. "Sciopero riuscito" urlano gli organizzatori: trasporti urbani fermi, metropolitana chiusa dalla mezzanotte di ieri, collegamenti ferroviari praticamente inesistenti, caos negli aeroporti.

Il 29 marzo si ferma la Spagna - Dopo il Portogallo, il 29 marzo sarà la volta della Spagna di fermarsi per lo sciopero generale convocato per protestare contro le misure "anticrisi" del nuovo governo Rajoy.