rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Mondo Stati Uniti d'America

Usa, rischio esplosione in fabbrica chimica dopo il passaggio di Harvey

Gli operatori di una centrale chimica vicino a Houston hanno lanciato l'allarme sulla possibilità che si verifichi un'esplosione di grandi dimensioni a causa dei danni arrecati dalle inondazioni

Gli operatori di una centrale chimica vicino a Houston hanno lanciato l'allarme sulla possibilità che si verifichi un'esplosione di grandi dimensioni a causa dei danni arrecati dalle inondazioni seguite alla tempesta tropicale Harvey che ha devastato il Texas.

"Possibile esplosione"

Come misura precauzionale è stata ordinata l'evacuazione di un'area di tre chilometri intorno alla centrale che produce perossido organico nella Contea di Harris, di proprietà della società francese Arkema.

Il presidente e Ceo della società, Rich Rowe, ha spiegato in una nota che i dipendenti sono stati evacuati e che è assente "la refrigerazione dei materiali in sito che potrebbero esplodere e causare un grande incendio. L'acqua alta e la mancanza di elettricità non ci danno modo di prevenirlo".

Almeno 35 morti

E' salito ad almeno 35 morti il bilancio delle vittime dell'uragano Harvey in Texas, secondo la Cnn. E se a Houston ieri è spuntato qualche raggio di sole per la prima volta da quasi una settimana, la tempesta continua la sua marcia verso Est, verso la Louisiana, provocando allagamenti e devastazione. A Beaumont e Port Arthur, a poco più di cento chilometri a Est di Houston, sono caduti 60 centimetri  di pioggia in sole 24 ore. 

Dopo Harvey timori per Irma

Non solo Harvey. Un'altra minaccia potrebbe essere in arrivo. Nel mezzo dell'Oceano Atlantico si è infatti formata una tempesta tropicale, Irma, che potrebbe trasformarsi in uragano preoccupando nuovamente gli Stati Uniti già alle prese con un disastro naturale che potrebbe provocare danni record: l'uragano Harvey ha colpito il Texas venerdì scorso per poi diventare tempesta tropicale, che ieri si è abbattura sulla Louisiana. A riferirlo è il National Hurricane Center, il centro nazionale Usa sugli uragani, il quale sottolinea che per il momento non ci sono minacce effettive su suolo americano anche se è troppo presto per sapere che direzione Irma prenderà. Nel tardo pomeriggio americano di ieri, la tempesta si trovava a poco più di 4.828 km di distanza da Miami (Florida).

Secondo i meteorologi, il fenomeno atmosferico dovrebbe intensificarsi fino a diventare un vero e proprio uragano entro la fine della settimana, con venti che raggiungeranno i 120 chilometri orari, il limite che demarca una tempesta da un uragano.

Le previsioni

Ci vorrà più o meno una settimana prima che Irma imbocchi una direzione Ovest ma "è ancora troppo presto per dire con certezza se questo sistema colpitrà gli Usa". Secondo le previsioni di WeatherBell, un noto servizio di monitoraggio del meteo, l'uragano dovrebbe raggiungere una Categoria 4 (la stessa forza di Harvey) e colpire nei pressi delle Isole Sopravento Settentrionali, nei Caraibi. Nel frattempo, si monitora anche Lidia, una tempesta tropicale che per il momento si sta sviluppando nell'oceano Pacifico orientale; potrebbe abbattersi sotto forma di uragano su Baja Peninsula, in Messico

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Usa, rischio esplosione in fabbrica chimica dopo il passaggio di Harvey

Today è in caricamento