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Giovedì, 25 Aprile 2024
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“Fateci assumere i migranti, ci sono 130mila posti”: l'appello dei ristoratori francesi

Sta facendo discutere in Francia la richiesta di ristoratori e albergatori al governo: semplificare le assunzioni di richiedenti asilo e rifugiati per compensare la carenza di manodopera in questi settori

La manodopera manca, allora ristoratori e albergatori chiedono alle autorità pubbliche di facilitare le assunzioni per i cittadini stranieri privi di documento, quelli che comunemente chiamiamo migranti. No, non succede in Italia, ma neanche così lontano, al di là delle Alpi: in Francia. La richiesta è arrivata infatti da parte del Groupement national des indépendants (GNI) hôtellerie-restauration (Gruppo nazionale degli albergatori e dei ristoratori indipendenti), attraverso un rapporto diffuso dal presidente Didier Chenet: “Ci sono 130mila posti di lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione: facciamo fatica a reclutare tutto questo personale”.

Un grido d'aiuto, quello degli albergatori e ristoratori francesi, rivolto direttamente al premier Edouard Philippe: “Chiediamo di semplificare le procedure per l'ottenimento del permesso di lavoro per i migranti irregolari”. La soluzione, avanzata per porre rimedio alla carenza di manodopera, era già stata presentata lo scorso 19 luglio al Consiglio interministeriale del turismo. 

“Il Governo dovrebbe fornire documenti a queste persone – ha spiegato Didier Chenet – Siamo qui per fornire ai migranti formazione e lavoro. Stiamo discutendo con il Governo per facilitare la regolarizzazione dei migranti che vorrebbero lavorare nel settore”. Una trattativa, quella tra gli albergatori e l'esecutivo francese, confermata anche dai media transalpini.

Le condizioni in Francia

Ma quali sono le regole in Francia? Per assumere un rifugiato o un richiedente asilo bisogna attendere almeno 9 mesi dalla sua richiesta di protezione. Invece, per quanto riguarda cosiddetti migranti economici, la situazione è più complicata in quanto la legge non li autorizza a lavorare senza avere il possesso di soggiorno.

Alcuni chiarimenti sulle strade da poter prendere per aprire le porte alle assunzioni 'semplificate' dei migranti in Francia sono arrivate da Judith Aquien di Action Emploi Refugees: “Impiegare uno straniero sul territorio francese non è sempre complicato. Una volta ottenuto lo status di rifugiato può lavorare come qualsiasi altro cittadino francese. Non vi è alcun onere amministrativo”. Per i rifugiati economici rimane lo 'scoglio' permesso di soggiorno ma, come confermato da Judith Aquien, l'intervento dei datori di lavoro potrebbe essere decisivo: “Molti non chiedono il permesso di soggiorno per pura di essere riportati al confine. Tutto cambia se a muovere i primi passi sono ristoratori o albergatori”. 

La carenza di lavoratori

Ma come mai in Francia c'è questa carenza di manodopera, soprattutto nei settori della ristorazione? Una domanda a cui a risposto l'Union de métiers de l'hôtellerie (Umih) sulle pagine del quotidiano francese Le Parisien: “Le persone hanno la tendenza a pensare che se non sei bravo a scuola finirai a lavorare nel settore della ristorazione o degli alberghi. In questo lavoro c'è un vero e proprio ascensore sociale. Non è raro vedere gente che inizia facendo servizio in sala e finisce per gestire un'intera struttura”. 

La trattativa per semplificare le assunzioni dei migranti tra gli enti di categoria e il governo francese è in corso, mentre la notizia sta già facendo discutere i cittadini transalpini tra chi è a favore e chi contro. E in Italia? Se albergatori e ristoratori avanzassero una richiesta simile all'attuale governo ne succederebbero delle belle.

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