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Sabato, 20 Aprile 2024
Presidenziali francesi / Francia

Presidenziali francesi, polemica sul 'voto utile' della comunità musulmana

L'Ump denuncia l'appello dei capi religiosi a votare per Hollande, ma secondo rettore della moschea di Parigi l'Islam non deve occuparsi di elezioni

Continua la caccia ai voti, ma questa volta non si tratta di convincere i simpatizzanti dell’estrema destra del Fronte nazionale, bensì la comunità musulmana, ed in Francia è subito scoppiata la polemica.


“Voglio denunciare il comportamento complice ed irresponsabile del Partito socialista e del suo candidato in seguito dell’appello lanciato in favore di François Hollande da alcuni rappresentanti religiosi che fanno parte di una rete di 700 moschee”. Questa dichiarazione del deputato dell’Ump, Eric Ciotti, ha immediatamente contribuito ad infiammare una campagna elettorale che è stata anche caratterizzata dai temi dell’immigrazione e dell’Islam. Mentre Nicolas Sarkozy continua a battere sulle questioni della sicurezza, Hollande ha ribadito la volontà di concedere il diritto di voto agli stranieri nelle elezioni locali.


Come scrive il quotidiano francese Le Figaro, sembra infatti che venerdì 20 aprile, giorno della preghiera per i musulmani, alcuni rettori delle moschee francesi abbiano chiesto ai propri fedeli di votare per Hollande. All’origine di questa iniziativa ci sarebbe Abderrahmane Dahmane, un ex collaboratore di Sarkozy passato dalla parte del candidato socialista.


In realtà, pare che le dichiarazioni dei capi religiosi non siano come Ciotti le ha descritte. Il Consiglio democratico dei musulmani di Francia ha infatti lanciato un “un appello cittadino per un voto halal di massa”, così come Dali Boubaker, rettore della grande moschea di Parigi, alla vigilia del primo turno aveva chiesto un voto contro “l’islamofobia e le semplificazioni”. Tutti i maggiori capi religiosi avevano comunque sottolineato l’importanza i recarsi alle urne, come nella città di Lione, dove i rettori avevano parlato dell’“obbligo morale per un musulmano di esercitare il suo diritto di voto”, senza nominare il candidato socialista.


Ad essersi esposti maggiormente sono stati il Comitato francese contro l’islamofobia, che ha chiesto di “votare i partiti favorevoli all’Islam”, e alcuni militanti del Front des banlieues indépendantes di Puteaux, che hanno dichiarato che “il voto utile è François Hollande”. Probabilmente per smorzare i toni e alleviare la tensione, è stato lo stesso Boubakeur a ricordare che l’Islam non deve immischiarsi nelle elezioni. Un’esigenza che, secondo lui, vale “per tutte le istituzioni religiose” francesi.
 

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