"Un Paese che va molto male è l'Italia, che è stata governata da un vostro amico, Silvio Berlusconi, in questi anni". "Non credo proprio che il signor Berlusconi sia un mio amico, in quanto mi è sembrato che sperasse in una sua elezione". E' iniziata in questo modo la querelle tra François Hollande e Nicolas Sarkozy. Il candidato socialista ha infatti ricordato al presidente uscente la sua amicizia con l'ex presidente del Consiglio italiano, ma il leader dell'Ump ha voluto prendere le distanze.

"Fa comunque parte del vostro partito a livello europeo", ha quindi dichiarato Hollande, ma Sarkozy ha negato l'evidenza. "Il signor Berlusconi è berlusconesco" ha detto il presidente uscente, aggiungendo che il Cavaliere "non è nel mio partito né da vicino né da lontano". Ma il candidato dell'Ump si sbaglia, in quanto il Partito Popolare Europeo effettivamente raggruppa i vari movimenti della destra dell'Unione, tra cui anche il partito di Sarkozy e quello di Berlusconi. 

Questa e' solo una delle gaffe che ci sono state al dibattito di ieri sera quando, sugli schermi francesi, i due candidati alla presidenza si sono sfidati a suon di dati e di promesse. Hollande ha ad esempio esagerato l'ammontare del debito pubblico della Francia, parlando di una crescita di 600 miliardi negli ultimi 5 anni invece dei 500 miliardi reali, come ricorda il quotidiano Le Monde. Ma anche Sarkozy ha mostrato di sapersi confondere con i numeri, riportando i dati riguardanti l'immigrazione, tema caro all'estrema destra del Front National.

Marine Le Pen ha infatti consigliato ai suoi elettori di votare secondo coscienza, e da ormai due settimane Sarkozy è a caccia delle preferenze del Fn. Diverso invece l'atteggiamento di Eva Joly dei Verdi e di Jean-Luc Melenchon, arrivato quarto nelle elezioni del 22 maggio. Il candidato del Front de Gauche ha chiesto ai suoi sostenitori di votare per Hollande, per mettere fine alla presidenza di Sarkozy.