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Martedì, 23 Aprile 2024
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Il killer Breivik: "Lo farei di nuovo, non erano giovani innocenti"

Durante il processo, l'autore delle stragi di Oslo e Utoya spiega che gli attacchi del 22 aprile "erano preventivi, per difendere i norvegesi di razza"

"Gli attacchi del 22 aprile erano preventivi per difendere i norvegesi di razza". Così Anders Behring Breivik ha spiegato i motivi delle stragi di Oslo e di Utoya. In oltre un'ora di intervento al cospetto del giudice Wenche Elizabeth Arntzen, il killer norvegese ha chiesto di essere assolto per l'assassinio di 77 persone: "Ho agito in situazione di emergenza" ha spiegato "in nome del mio popolo, la cultura del mio Paese. E quindi devo essere assolto.

All'inizio della sua dichiarazione, Breivik ha voluto chiarire di non provare alcun pentimento per quanto fatto, anzi: "Sì, lo farei di nuovo", ha affermato, aggiungendo che gli adolescenti uccisi a Utoya, non erano "bambini innocenti" e che per lui finire la sua vita in prigione o morire per il suo popolo costituisce "il più grande onore".



"I giovani del partito laburista sono ingenui e indottrinati, non erano ragazzi innocenti, ma militanti politici", ha assicurato Breivik, che ha paragonato il campo laburista ai campi di addestramento per la gioventù hitleriana. Il 33enne estremista di destra ha inseguito e poi freddato a colpi di pistola 69 persone sull'isola, in gran parte adolescenti.

"Il multiculturalismo è un'ideologia autodistruttiva", ha sostenuto Breivik, esprimendo sdegno per la generosa politica in favore dell'immigrazione in Norvegia e timori per la minaccia islamica. Poi ha descritto il suo attacco come "il più spettacolare mai condotto da militanti nazionalisti in questo secolo". A televisioni e radio era vietato l'accesso in aula.

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