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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Scandalo Facebook: "I profili social coinvolti sono 87 milioni, 214mila in Italia"

Rivisto al rialzo il numero di utenti di cui Cambridge Analytica avrebbe "condiviso impropriamente" le informazioni. La compagnia di Zuckerberg prova a fare chiarezza sulla reale portata dello scandalo. E per la prima volta dal 2015 aggiorna le condizioni d'uso

Per indagare sull'efficacia e il reale impatto dei messaggi ci vorranno mesi. Sarebbero 214mila gli utenti di Facebook attivi in Italia di cui il social network avrebbe "condiviso i dati in modo improprio con Cambridge Analytica". La compagnia di Zuckerberg prova a fare chiarezza sulla reale portata dello scandalo che l'ha travolta. Nel mondo sarebbero 87 milioni (e non 50) gli utenti i cui profili di Facebook sarebbero utilizzati per inviare messaggi di propaganda elettorale a favore di Donald Trump durante la campagna per le presidenziali del 2016. 70 milioni sarebbero account statunitensi.

Ma anche l'Italia è coinvolta, e nemmeno troppo marginalmente. Più di 200mila gli utenti italiani a cui sono stati mostrati i messaggi. A questa cifra si è arrivati sommando il numero delle persone (57) che hanno installato l'app di Aleksandr Kogan - il ricercatore di Cambridge Analytica - e gli amici potenzialmente impattati (214.077).

Il mea culpa di Zuckerberg

Facebook affronta il periodo più complicato della sua più che decennale storia. L'amministratore delegato di Facebook ha scaldato i muscoli in vista della sua testimonianza al Congresso americano, prevista l'11 aprile prossimo. In una call organizzata ieri con i giornalisti, Mark Zuckerberg ha forse fatto il mea culpa più diretto per gli abusi che ci sono stati sul social network, inclusi quelli di Cambridge Analytica: è stato fatto un "errore enorme" nel non concentrarsi a sufficienza su quei rischi. E se i legislatori a Capitol Hill - invitandolo a presentarsi personalmente - credevano che fosse lui la persona più adatta a fornire spiegazioni, Zuckerberg è convinto di essere ancora la persona giusta per guidare l'azienda come Ceo: "Credo che la vita stia nell'imparare dagli errori e capire cosa serve fare per andare avanti". E dopo che un investitore istituzionale ha fatto pressing perché lui lasci la presidenza del consiglio di amministrazione, Zuckerberg ha detto "Non che io sappia" a chi gli aveva chiesto se il board stesso stava prendendo in considerazione una tale mossa.

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Dopo avere rotto il silenzio con un "abbiamo sbagliato" il 21 marzo scorso, lasciando passare cinque giorni dallo scoppio dello scandalo Cambridge Analytica, Zuckerberg ha parlato ora dopo la revisione al rialzo da parte dell'azienda del numero di utenti di cui la società di dati londinese ha "condiviso impropriamente" le informazioni senza il loro consenso. Si è passati a un massimo di 87 milioni dai 50 milioni indicati dal New York Times quando venne data notizia delle attività di Cambridge Analytica, usata anche dalla campagna elettorale di Donald Trump.

Facebook secondo Zuckerberg è un'azienda "idealista e ottimista" che "non si è concentrata a sufficienza sul prevenire gli abusi". Zuckerberg ha fatto anche un altro mea culpa per quando - successivamente alle elezioni presidenziali del novembre 2016 - sottovalutò nettamente l'impatto delle fake news in circolazione sulla piattaforma che alla fine del 2017 vantava oltre 2 miliardi di utenti attivi mensilmente.

Il Ceo ha confermato che il gruppo ha più di 15.000 persone dedicate alla sicurezza; entro fine 2018 arriveranno a 20.000. La call è stata organizzata dopo che in giornata Facebook aveva aggiornato le sue Condizioni d'uso e la sua Normativa sui dati, "per spiegare meglio" quali dati raccoglie e come li utilizza sul social ma anche su Instagram e Messenger.

Facebook aggiorna le condizioni d'uso

 Per la prima volta dal 2015 Facebook ha aggiornato le condizioni d'uso e la normativa sull'uso dei dati dei suoi utenti. La decisione arriva a poche settimane dallo scandalo di Cambridge Analytica: la società di consulenza ha usato i dati di milioni di persone iscritte al social network per fare pubblicità politiche mirate, creando dubbi sul modo in cui Facebook gestisce le informazioni degli utenti.

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Questo cambiamento permette inoltre a Facebook di dare un messaggio molto importante all'esterno: difendere i dati dei propri utenti è un compito fondamentale. Quali sono le principali novità? Aggiornerà la normativa sull'uso dei dati personali per i nuovi servizi, come Marketplace e Facebook Live. Renderà pubbliche le informazioni su come il gruppo condivide i dati che raccoglie su Facebook con quelli di Instagram e Whatsapp, due piattaforme di proprietà del colosso.

Se i dati possono comprare le nostre libertà

Si cercherà di comunicare con maggiore trasparenza l'impegno sulla protezione dei dati. Su questo ultimo punto Facebook ricorda di non vendere dati a società esterne. Adesso i cambiamenti sono stati pubblicati sul News Feed e gli utenti hanno sei giorni di tempo per fare commenti. Nel corso della settimana prossima saranno pubblicate le linee guida definitive.

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