rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
USA

Ragazzo di colore ucciso dalla polizia: scoppia la "rabbia nera" negli Usa

Dopo la morte di Michael Brown, diciottenne afro ucciso dalla polizia, scontri e tensione a Ferguson, sobborgo del Missouri. Cinque giorni di scontri e manifestazioni, due feriti e due giornalisti arrestati. Obama: "Uso eccessivo della forza"

ROMA - Scontri, giornalisti arrestati, gogna pubblica per un presunto innocente e altra notte, la quinta, di tensione e paura. E' esplosa la "rabbia nera" a Ferguson, sobborgo di St. Louis, in Missouri, teatro dell'uccisione di Michael Brown, un ragazzo nero di diciotto anni colpito a morte dalla polizia mentre era disarmato. Le autorità hanno raccontato che la vittima aveva cercato di aggredire un agente ma alcuni testimoni hanno giurato che il ragazzino era fermo e con le mani alzate bene in vista.

Dopo che Anonymous aveva pubblicato sul proprio profilo Twitter nome e foto dell'agente colpevole - l'account è stato bloccato - la polizia ha deciso di rendere noto il nome dell'agente che ha sparato e ucciso il diciottenne. L'identità dell'agente - riferisce la Cnn - sarà resa nota venerdì. Finora le autorità erano state restie a comunicare il nome del presunto colpevole, fatto questo che aveva aumentato le proteste della comunità del Missouri. 

Dietro la decisione di rivelare il nome del poliziotto ci sarebbe - spiegano fonti americane - il tentativo delle autorità locali di affievolire le tensioni che da cinque giorni ormai infiammano Ferguson. Anche il presidente Barack Obama, in vacanza a Martha's Vineyard, in un discorso in diretta tv ha invitato tutti alla calma, chiedendo che l'inchiesta sia aperta e trasparente, e criticando la polizia per l'uso eccessivo della forza. 

Nelle ore pecedenti, infatti, polizia locale e manifestanti si erano scontrati ancora, e almeno due persone erano rimaste ferite da colpi di arma da fuoco sparati da agenti. Due giornalisti, di cui uno del Washington Post, erano stati arrestati e poi rilasciati senza apparente motivo. 

"Non ci sono scuse per un uso eccesivo di forza da parte della polizia contro manifestanti pacifici e per mettere in carcere chi protesta esercitando legalmente il Primo Emendamento - quello sulla libertà di espressione - ha tuonato Obama - Negli Stati Uniti la polizia non dovrebbe usare prepotenza o arrestare giornalisti che stanno cercando di fare il proprio lavoro". 

Obama, in diretta tv, ha poi incalzato ancora le forze dell'ordine, che hanno la "responsabilità di essere trasparenti". Ma ha anche rinnovato l'appello alla calma alla gente: "E' tempo che torni la pace sulle strade di Ferguson. Il Dipartimento di Giustizia e l'Fbi - ha concluso il presidente - stanno indagando per stabilire cosa è successo e assicurarsi che giustizia venga fatta". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ragazzo di colore ucciso dalla polizia: scoppia la "rabbia nera" negli Usa

Today è in caricamento