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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Francia

Charlie Hebdo, i killer hanno altri ostaggi: "Moriamo da martiri"

I due fratelli sono a nordest di Parigi: sparatoria a Dammartin-en-Goele. I killer sono nascosti in un capannone, hanno diversi ostaggi. Ci sarebbero diversi feriti

ROMA - Imprendibili. Inafferrabili. Quasi invisibili. Per tre giorni non c'è stata traccia dei fratelli Kouachi, i due killer della strage nella redazione del giornale francese Charlie Hebdo, costata la vita a undici persone. Da mercoledì mattina tutta la Francia, e ottantottomila agenti, non cercano altro. E venerdì mattina, forse, è arrivato il momento di svolta. Una violenta sparatoria, infatti, è in corso sulla nazionale 2, nella zona dove si sono rifugiati i fratelli Kouachi. Nella cittadina di Dammartin-en-Goele, dove è avvenuto lo scontro a fuoco, alcune persone si sono barricate nella sede di un'azienda con - sembra - cinque ostaggi.  Sul posto sono arrivati  elicotteri della polizia francese e molti mezzi delle forze dell'ordine. Le autorità hanno attivato un contatto con i due jihadisti per la liberazione degli ostaggi. Alla polizia i fratelli avrebbero urlato di volere "morire come martiri". Secondo i media francesi ci sarebbero diversi feriti.

L'ALTRO ATTACCO - A pochi chilometri dal "bunker", in zona Porte de Vincennes, un uomo ha preso sei ostaggi in un supermercato di alimentari kosher, molto frequentato da ebrei. Protagonista è l'uccisore della poliziotta, l'agente morto in uno scontro a fuoco avvenuto giovedì mattina nella capitale francese. L'uomo ha chiesto, in cambio della liberazione degli ostaggi, la libertà per i fratelli Kouachi, bloccati a sette chilometri dall'aeroporto di Parigi. 

GLI OSTAGGI - A fare chiarezza sul numero degli ostaggi nelle mani dei fratelli Kouachi è Bernard Corneille, sindaco di Othis, un comune limitrofo. Secondo il primo cittadino, i prigionieri nelle mani dei fratelli potrebbero essere cinque, in base al numero delle persone che vi lavorano, compreso il titolare. "Ho provato a contattarlo stamattina senza mai avere risposta", ha detto. Il suo portavoce ha aggiunto di aver provato telefonare pure ad altri dipendenti senza successo.

"VOGLIAMO MORIRE DA MARTIRI" - Le contrattazioni per la liberazione degli ostaggi vanno avanti, ma i due killer non sembrano avere intenzione di scendere a patti. Anzi. Secondo quanto raccontato dal deputato Yves Albarello, i due assalitori di Charlie Hebdo hanno detto alla polizia di voler "morire da martiri". La frase, ha spiegato Albarello, che si trova nella sala dell'unità di crisi approntata nel municipio di Dammartin-en-Goele, è stata pronunciata in un colloquio con i rappresentanti della polizia, che hanno contattato i due fuggitivi barricati in un'azienda.

Charlie Hebdo, la Francia risponde e scende in piazza @TM News Infophoto

L'AVVISTAMENTO NEI BOSCHI - L’area in cui si sono concentrate le ricerche, e in cui si sta svolgendo l'assalto finale, è di circa duecento chilometri quadrati, nella regione della Picardia. I due fratelli erano stati visti giovedì mattina a nord di Parigi, mentre facevano benzina diretti verso la capitale, a bordo di una Clio grigia. Il gestore della stazione di rifornimento li aveva riconosciuti e aveva immediatamente avvisato le autorità. Ancora una volta, però, Chérif e Said erano stati più veloci. Poi, ancora un avvistamento, nei boschi alla periferia di Parigi: ma ancora nulla. L’appello della polizia francese, corredato alle foto dei due ricercati, è stato diffuso mercoledì pomeriggio. Nelle foto si vedono i due franco-algerini - trentadue e trentaquattro anni - tornati in Francia quest’estate dalla Siria. "Chérif Kouachi e Said Kouachi sono presumibilmente armati e pericolosi", si legge nel manifesto. "Invitiamo chiunque abbia informazioni che permettano di localizzarli, a contattare le autorità al numero verde 0805 02 17 17 oppure al sito www.securite.interieur.gouv.fr".

COLLEGAMENTI TRA I KILLER - La situazione in Francia rimane di massima allerta dopo l’attentato e dopo che mercoledì a Parigi un killer - che ha ammesso di conoscere i due fratelli della strage - ha ucciso una vigilessa e ferito un suo collega, ed è fuggito. Nove i sospetti arrestati fino ad oggi, tra cui i parenti dei due killer in fuga. 

Charlie Hebdo: le vittime dell'attentato

ADDESTRATO IN YEMEN - Quello che è reale, invece, è il loro passato: la storia di due fratelli già conosciuti alle autorità di mezzo mondo per le loro velleità jihadiste e per le loro "frequentazioni". Said Kouachi, hanno informato le autorità francesi, è stato addestrato ad usare armi ed esplosivi da Aqap, il ramo di Al Qaeda nella Penisola arabica, nel 2011. Lo stesso ministro della Giustizia francese, Christiane Taubira ha ammesso alla Cnn che uno dei due fratelli ricercati era noto all'intelligence fin dal 2005 per aver partecipato alla jihad dapprima in Yemen e quindi in Iraq, nel 2008: tanto da essere arrestato e condannato al rientro. E sembra che gli Usa avessero inserito i due fratelli nella lista delle persone bandite dai voli. Ma neanche questo, evidentemente, è bastato. 

ATTENTATO ALLA SEDE DEL GIORNALE CHARLIE HEBDO | FOTO TWITTER

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