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Venerdì, 29 Marzo 2024
Rio +20 / Brasile

Rio+20: Indios e ambientalisti occupano la diga di Belo Monte

In 300 hanno scavato un canale e fatto irruzione all'interno della struttura che blocca un ramo del fiume Xingu per chiedere la fine "di questi crimini sociali e ambientali"

Nel bel mezzo della conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile di Rio, 300 esponenti delle comunità territoriali dell'Amazzonia hanno scavato un canale e occupato la maxi-diga di Belo Monte che blocca un ramo del fiume Xingu e serve da struttura portante per un controverso progetto idroelettrico.

"La nostra lotta non è finita. Lanciamo un appello perché il fiume resti in vita" ha dichiarato in un comunicato Antonia Melo, leader del movimento 'Xingu vivo per sempre'.

Obiettivo della protesta - che ha visto schierati agricoltori, pescatori, indios e ambientalisti - è stata l'ennesima denuncia dei "crimini sociali e ambientali rappresentati dalla costruzione di questi grandi progetti idroelettrici in Amazzonia".

Belo Monte è la prima di una decine di dighe che il governo brasiliano vuole costruire nella regione per garantire l'approvvigionamento energetico di cui la sesta economica del mondo ha bisogno per crescere.

Armati di pelli e bastoni, i manifestanti hanno aperto un canale nel cantiere per favorire il corso naturale del fiume, mentre altri attivisti hanno utilizzato i loro corpi per comporre il messaggio 'Pare Belo Monte' ('Fermate Belo Monte').

Per 'infrangere' la diga sono serviti 500 rami di palme Acai. Gli ecologisti hanno anche piantato 200 croci per ricordare "tutti quelli che sono morti difendendo la foresta".

In occasione dell'apertura dei lavori del Rio+20, giovedì, l'anziano capo indiano Raoni - noto nel mondo intero per la sua lotta a sostegno dell'Amazzonia - aveva chiesto l'"interruzione" della costruzione della diga.

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