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Venerdì, 19 Aprile 2024
ELEZIONI

Francia e Grecia. Dopo il voto quale Europa?

La vittoria di Hollande impone un cambio di rotta a livello europeo. Il risultato di Atene è una chiara bocciatura alle politiche dell'Eurozona

PARIGI - Parigi cambia rotta. I risultati del ballottaggio Hollande contro Sarkozy hanno determinato un inversione di marcia nella politica francese ma non solo. Ora sarà necessario rivedere i rapporti tra l'Eliseo e i suoi partner mondiali.

Nicolas Sarkozy è stato sicuramente l'inquilino più atlantista che l'Eliseo abbia ospitato dall'inizio della Quinta Repubblica. Il suo mandato è stato caratterizzato dall'appoggio dato alla cancelliera Angela Merkel nella sua politica europea. Il capo di Stato tedesco non aveva mai negato il proprio sostegno al presidente uscente, e sabato mattina Peter Altmeier, segretario della Cdu (Unione Cristiano Democratrica) al Bundestag, aveva invitato i cittadini francesi su Twitter a votare per Sarkozy. 

La vittoria di Hollande rischia di cambiare i piani dell'Eurozona. Per questo Angela Merkel si è pronunciata attraverso un comunicato ufficiale uscito intorno alle 23 di ieri sera, nel quale ha parlato delle elezioni in Grecia e in Francia.

Merkel invita Hollande - La cancelliera, che durante la campagna elettorale aveva sempre rifiutato di incontrare Hollande, si è congratulata per la sua vittoria, invitandolo a Berlino “il prima possibile”. 

Il messggio di Obama - A congratularsi con il nuovo presidente è stata anche Washington. Anche se l'amministrazione Obama non è mai stata particolarmente vicina ai socialisti francesi, Hollande è stato invitato alla Casa Bianca. In un comunicato ufficiale si legge che il presidente degli Stati Uniti vorrebbe incontrare il suo collega francese prima dell'incontro del G8 che si terrà a Camp David. 

ATENE - Quale governo? E' questa la domanda che stamattina si pongono gli analisti che guardano al voto di Atene. Stando allo scrutinio, Nea Demokratia e Pasok, i due partiti 'di governo', dovrebbero attestarsi il primo a quota 108 seggi (avendo preso il 18,88% dei voti), il secondo a 41 seggi (con il 13,19% dei voti). Il che significa che il paese è saltato letteralmente in aria per colpa delle politiche di austerity imposte dall'Europa e oggi si è svegliato senza maggioranza numerica per formare un nuovo governo. 149 parlamentari su 300 sono infatti insufficienti per governare da soli. 

Il messaggio degli elettori - Basta diktat dell'Unione Europa, basta stringenti misure anticrisi. E' questo il messaggio che gli elettori greci hanno recapitato ai partiti ormai ribattezzati 'filoeuropeisti' e 'filoasuterità'. Il boom di voti in favore della sinistra radicale riunita dentro il partito di Syriza (nella foto il leader Alex Tsipras), che con il 16,6% dei voti avrà 51 seggi - più del triplo del 2009 - è un chiaro monito per i socialisti del Pasok. E il fatto che per la prima volta entrerà in Parlamento il partito neonazista Chryssi Avghi (Alba Dorata) è invece un allarme da tenere a mente per chi sarà chiamato a guidare il paese.

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