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Sabato, 20 Aprile 2024
Mondo Siria

Terrorismo, allarme di Minniti per il ritorno dei foreign fighters

La caduta di Raqqa, la "capitale del Califfato", è sempre più vicina: ora i foreign fighters in fuga potrebbero utilizzare la stessa rotta dei trafficanti di esseri umani e arrivare in Libia attraverso i confini meridionali

La caduta di Raqqa, la capitale dell'autoproclamato Stato islamico, è sempre più vicina. Entra nella fase finale l'offensiva delle forze democratiche siriane (SDF), un'alleanza curdo-araba sostenuta da Washington e dominata dalle Unita di Protezione del Popolo curdo (Ypg).

Il ritorno dei foreign fighters

L'intelligence italiana alza il livello d’attenzione sui cosiddetti "returneers", ovvero i foreign fighters che cercheranno di rientrare in patria.

Stime impossibili al momento da verificare con certezza parlano di 25-30mila stranieri andati a combattere con il Califfato in Iraq e Siria. I paesi che hanno fornito loro malgrado il maggior numero di foreign fighters sono Francia, Belgio e Germania. In Italia i foreign fighters stimati sono circa 130: il numero è nettamente inferiore rispetto a quello di altri Paesi, ma l'attenzione resta alta.

"Rotta usata dai trafficanti di esseri umani"

Tornano così in queste ore di strettissima attualità le parole del ministro dell'Interno Marco Minniti durante la sua audizione al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione. Secondo Minniti il ritorno di questi "combattenti" si materializza in "fughe individuali che potrebbero utilizzare la stessa rotta dei trafficanti di esseri umani e quindi arrivare in Libia attraverso i confini meridionali". Se ne parlerà anche alla riunione dei ministri dell'Interno del G7 a Ischia, che sarà presieduta in settimana proprio da Minniti.

L'Italia punta a presidiare più efficacemente i confini desertici che, nelle parole del titolare del Viminale, sono la porta d’ingresso all’Europa. Il monitoraggio dei combattenti che in qualche modo hanno avuto a che fare con l’Italia e dei loro contatti è al massimo livello da parte di forze di polizia ed intelligence. 

Civili in fuga da Raqqa (Ansa)

Civili in fuga

La battaglia di Raqqa non è ancora finita. Oltre 3.000 civili hanno lasciato Raqqa nell'ambito dell'accordo di evacuazione, ha dichiarato il portavoce delle forze sostenute dagli Usa. Tra questi, però, non è stato consentito a nessun foreign fighter di lasciare la città, ha precisato il Consiglio civile di Raqqa.

"Più di 3.000 civili sono partiti sabato notte come parte dell'intesa e si sono diretti verso aree controllate dalle Forze democratiche siriane", ha dichiarato il portavoce della milizia, Talal Sello aggiungendo che adesso la città è "totalmente libera da civili" con l'eccezione delle famiglie dei combattenti Isis.

Inferno a Raqqa (foto di Amnesty International)

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