Russia accusata di usare bombe al fosforo bianco in Siria
Vietata dalla convenzione di Ginevra, l'arma chimica causa ustioni letali prendendo fuoco a contatto con l'aria. Le immagini diffuse dal Dailymail. Arriva la denuncia delle ong siriane: "Colpiti i civili, diversi bambini tra le vittime"
Avevamo già visto le terribili conseguenze delle bombe a "fosforo bianco", che nel 2006 erano state usate dagli Stati Uniti durante l'operazione "Piombo Fuso" a Gaza. Ora il dito è puntato contro la Russia: secondo quanto riferisce il Daily Mail, gli ordigni letali sarebbero stati usati durante i raid del Cremlino a Raqqa, città siriana capitale dell'Isis. Le immagini diffuse dal tabloid inglese mostrano le scie tossiche che piovono direttamente in città durante la notte. Il rischio che i civili siriani siano stati colpiti è altissimo.
LA DENUNCIA - C'è poi la denuncia che arriva dall'Osservatorio siriano per i diritti umani. Mosca è accusata di aver infranto la Convenzione di Ginevra, che vieta l'utilizzo dell'arma a scopo offensivo: secondo l'ong alcune bombe sarebbero state sganciate durante otto operazioni avvenute lo scorso 12 ottobre nel villaggio di Bayanin, nel nord-ovest del paese. Tutte aree fuori dal controllo dell’Isis e in mano a formazioni di attivisti anti-Assad.
VIDEO - LE BOMBE RUSSE AL FOSFORO BIANCO LANCIATE SU RAQQA
L'organizzazione racconta anche che i raid coordinati tra forze russe e milizie del regime di Assad, avrebbero colpito un panificio e inquantificabile sarebbe il numero delle vittime: tra loro ci sarebbero anche diversi bambini.
ARMA LETALE E DISUMANA - A contatto con l'aria il fosforo bianco comincia a bruciare tessuti molli ed ossa fino a calcificarle. Non esiste alcun modo per "spegnerlo": la reazione immediata è quella di ricorrere all'acqua ma in realtà il contatto con i liquidi aumenta la combustione del fosforo. Una volta colpiti, non c'è modo di sfuggire.