Oggi è il giorno in cui l'opposizione russa scenderà nuovamente in piazza per chiedere le dimissioni del presidente Vladimir Putin e il ritorno alle urne. Il governo di Mosca non ha perso tempo, e già ieri le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nelle abitazioni di coloro che da mesi guidano la protesta contro lo 'Zar'.

Le perquisizioni sono state condotte nell'ambito dell'inchiesta sulla grande manifestazione che ha avuto luogo un mese fa nella capitale. I principali leader dell'opposizione saranno interrogati oggi dalla polizia e non potranno partecipare alla marcia organizzata a Mosca.   

“Vogliono spaventare le persone, vogliono solo che le persone obbediscano, restino a casa e facciano quello che dice 'Russia Unita' e Vladimir Putin” ha detto Sergey Udaltsov, uno dei volti della protesta, come riporta Euronews. 

Poche ore prima dell'inizio della manifestazione alcuni siti web indipendenti sono stati oscurati, come scrive la Bbc. Tra questi vi è anche la pagina internet della radio Eco di Mosca. Mikhail Zygarm, del canale Tv Dozhd, ha detto all'agenzia Interfax che l'attacco informatico è arrivato intorno alle 11 di mattina, ora locale. 

I manifestanti scenderanno in piazza anche per protestare contro la nuova legge anti-manifestazioni, approvata solo la scorsa settimana dal governo. Con questa norma, coloro che partecipano a cortei non autorizzati rischiano di ricevere una multa di 300mila rubli (7200 euro), cifra che può diventare un milione (23mila euro) per gli organizzatori del corteo. 

Quella di oggi è la prima grande manifestazione dopo quella del 7 maggio, quando migliaia di persone scesero in piazza per protestare contro l'insediamento di Putin al Cremlino.