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Giovedì, 25 Aprile 2024
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San Marino, l'altra Italia sull'orlo del crac: "Bilancio in rosso per 900 milioni"

Le perdite del sistema bancario sono pari a circa 900 milioni di euro a fronte di un Pil locale che non arriva al miliardo e mezzo. Se risparmiatori e pensionati decidessero di chiudere i conti il piccolo Stato tra Romagna e Marche andrebbe fallito

Il piccolo Stato sul monte Titano è una bomba ad orologeria: i conti della Repubblica sono in dissesto finanziario per un buco di bilancio da quasi 1 miliardo, un rosso registrato a fine 2016 nel sistema creditizio

L’antica Repubblica non è più quell’isola felice degli anni 80-90 e anche il governo del Monte Titano deve far fronte alla tegola dei crediti deteriorati che pesano sui conti delle banche locali, tanto da affidarsi agli emiri d'Arabia.

La situazione è talmente incandescente che ha portato il neo eletto direttore generale della banca centrale sammarinese Raffaele Capuano a rassegnare le sue dimissioni.

In sostanza a fine 2016 le perdite del sistema bancario erano pari a circa 900 milioni di euro a fronte di un Pil locale che non arriva al miliardo e mezzo. Con la conseguenza che se risparmiatori e pensionati decidessero di chiudere i conti, le banche andrebbero rapidamente in debito di liquidità e il paese sull’orlo del fallimento.

Il piano della reggenza sammarinese? Ripianare i debiti di Asset Banca e della Cassa di risparimo con un piano di rientro di almeno trent’anni offrendo ai cittadini che hanno nelle banche i propri risparmi bond di Stato non negoziabili.

Ma da dove viene il rosso monstre? Sempre i soliti crediti deteriorati: Cassa Risparmio di San Marino ha messo a segno rettifiche sugli attivi per oltre 500 milioni; il Gruppo Delta ha portato a casa altri 400 milioni di crediti riclassificati a zero; Asset Banca ha registrato un deficit di oltre 60 milioni e perdite di 160 milioni; Banca CIS ha cercato strenuamente ben 50 milioni di euro per coprire le sofferenze. 

Se i risparmiatori decidessero di dar vita ad una vera e propria corsa agli sportelli trascinerebbero San Marino nel baratro.

A San Marino "la situazione è assolutamente sotto controllo. Non esistono problemi di liquidità in istituti bancari sammarinesi". Lo dice il segretario di Stato alle Finanze della Repubblica di San Marino Simone Celli, che spiega di aver chiesto al direttore generale della banca Centrale, Raffaele Capuano di ritirare le dimissioni. Secondo il responsabile dell'Economia della Repubblica  del Titano, "il percorso di ristrutturazione del sistema finanziario va avanti e da questo processo, che dovrà essere condiviso tra Governo, Banca Centrale e soggetti vigilati, usciranno banche più solide e competitive". 

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