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Venerdì, 29 Marzo 2024
EGITTO / Egitto

Port Said brucia: continuano gli scontri tra polizia e manifestanti

Ieri è stato rimosso il capo della sicurezza di Port Said, Mohsen Radi, dopo che giorni di violenti hanno causato il ferimento di oltre 440 persone

Non ha pace l'Egitto. A Port Said per il quarto giorno consecutivo si contano scontri e feriti e nella città sul canale di Suez in cui le tensioni che da mesi serpeggiavano sono esplose con violenza, non si intravedono spiragli per la fine della crisi. L'esercito intervenuto in forze non è riuscito a separare poliziotti e manifestanti, sul piede di guerra sin da gennaio. Ieri è stato rimosso il capo della sicurezza di Port Said, Mohsen Radi, dopo che giorni di violenti hanno causato il ferimento di oltre 440 persone. Lo riferiscono fonti della sicurezza egiziana all'emittente al-Jazeera precisando che Radi è stato trasferito al dipartimento dei servizi carcerari del Cairo dove svolgera' un ruolo amministrativo.

"Siamo musulmani come loro eppure ci hanno sparato dai carri armati. Io ho raccolto questo” dice un manifestante, mostrando un grosso proiettile. “Vuole ricreare uno scenario come quello siriano. Agisce come Bashar. Speriamo che dio ti punisca, Morsi!” aggiunge un altro, col volto coperto da una kefiah. I manifestanti chiedono la liberazione di 39 detenuti ancora in attesa di giudizio e di coloro che sono già stati condannati per una strage costata la vita a 70 persone, avvenuta a febbraio dello scorso anno nello stadio locale. La protesta sembra però avere anche obiettivi politici: l'obiettivo è il presidente Mohamed Morsi, nei confronti del quale cresce la rabbia in diverse regioni del Paese.

Port Said brucia: almeno cinque morti in nuovi scontri

Il corrispondente di Euronews Mohammed Shaikhibrahim racconta: “Gran parte della popolazione di Port Said si è ribellata ancora all’approssimarsi dell’esecuzione della condanna a morte di coloro che sono stati ritenuti responsabili del massacro allo stadio. Ciò che che infastidisce molti è che, nel tentativo di salvare una ventina di persone, altre sono state uccise e ferite”.  La situazione in città resta tesa perché i manifestanti finiscono misteriosamente uccisi da corpi contundenti, gli agenti da pistole e fucili che dallo scorso novembre sono comparsi nelle mani di nuclei di attivisti politici.

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