Mosca, 17enne vittima dei bulli muore in classe tra le risate dei suoi aguzzini

ROMA - Hanno continuato a chiamarlo "scherzo". Hanno continuato a credere che il loro fosse solo un "gioco" anche quando Sergei Casper era già morto. Anche quando il loro compagno di scuola diciassettenne se n'era già andato, "ucciso" a fine dicembre in una scuola russa da un tragico "scherzo" trasformatosi in tragedia. Sergei era diventato il bersaglio preferito dai bulli: per lui calci, pugni, "giochi" erano all'ordine del giorno. Esattamente come quando è morto, il giorno dell'ultimo scherzo. Una tragedia ripresa in un video drammatico, che nei primi giorni dell'anno la famiglia e la polizia hanno avuto la forza di pubblicare.

I bulli attendono Sergei nel corridoio del Polytechnic College number 8 di Mosca, dove il ragazzo si era trasferito da poco. La vittima adorava la letteratura e le arti ed eccelleva negli studi: una pecca, evidentemente, per chi aveva deciso di trasformare la sua vita in un infermo. Quel giorno di fine anno, come tanti altri in precedenza, Sergei viene scelto come oggetto del "gioco". I bulli gli legano mani e piedi e lo trascinano in bagno dove lo costringono a inzupparsi nel water. Poi lo riportano come un trofeo in classe, dove un insegnante e un gruppo di compagni assistono immobili alla scena. 

Prima un insulto, poi uno spintone: Sergei perde l'equilibrio e sbatte la gola contro un banco. L'impatto è letale: il diciassettenne muore soffocato tra le risate e l'indifferenza di tutti. Quando i bulli si accorgono che il ragazzo quasi non respirava più, chiamano l'ambulanza. Ma è Troppo tardi. 

La morte di Sergei è stata ripresa in un video, che potrebbe aiutare la polizia a riconoscere i colpevoli. Ma uno di loro si è già difeso: "E' stato solo uno scherzo finito male". 

VIDEO SCONSIGLIATO A UN PUBBLICO SENSIBILE. Sergei muore tra le risate dei suoi aguzzini