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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Aumenta il sesso non protetto tra omosessuali: rischio Aids elevato

Una possibile spiegazione al fenomeno è data dal fatto che molti giovani uomini non hanno visto nessuno morire di Aids e dunque non ne hanno paura. Altri invece credono che possono vivere facilmente ricorrendo a farmaci antiretrovirali

Negli Stati Uniti torna la paura della diffusione della sindrome da immunodeficienza acquisita, l'Aids: nell'ultimo decennio è aumentato il sesso non protetto tra uomini americani. Si tratta di un trend in atto anche tra omosessuali in Canada, Gran Bretagna, Olanda, Francia e Australia e che come tale mette in allarme gli esperti di salute in tutto il mondo. E' quanto scrive il New York Times citando una ricerca firmata dal Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l'agenzia federale dedicata alla promozione della salute pubblica.

Secondo Cdc, il numero di uomini che ha dichiarato di avere fatto sesso anale senza alcuna protezione nell'ultimo anno è cresciuto del 20% rispetto al periodo che va dal 2005 al 2011. Non solo. Un terzo degli uomini intervistati ha detto di non avere effettuato un test per l'Hiv - il virus che può provocare l'Aids - negli ultimi 12 mesi.

La ricerca non spiega i motivi di questo trend. Una delle principali ipotesi è legata al fatto che molti uomini non infetti da Hiv puntano a finire a letto con persone a loro volta non infette, le quali sperano di essere tali o promettono il falso dicendo di esserlo. "Quando un terzo degli uomini non ha fatto nemmeno un test nell'ultimo anno e un decimo di quelli che credevano di essere negativi erano di fatto positivi, uno non vuole rischiare la vita ipotizzando" lo stato di salute del partner, ha dichiarato Thomas R. Frieden, direttore del Cdc.

Secondo Frieden e Jonathan Mermin, direttore della prevenzione dell'Hiv del Cdc, un'altra possibile spiegazione al fenomeno è data dal fatto che molti giovani uomini non hanno visto nessuno morire di Aids e dunque non ne hanno paura. Altri invece credono che possono vivere facilmente ricorrendo a farmaci antiretrovirali.

Ma c'è chi non condivide queste ipotesi. E' il caso di Perry Halkitis, ricercatore della New York University. Come spiegato dal quotidiano, Halkitis cita due fattori. Il primo è che la crisi economica vista negli ultimi sei anni ha provocato la perdita di lavoro a molti giovani "e noi vediamo più comportamenti a rischio quando le persone devono fare i conti con più incertezza nella loro vita". Il secondo è che, come dimostrato da vari studi, coloro che assumono farmaci antiretrovirali quotidianamente difficilmente trasmettono la malattia, quindi uomini non infetti credono che sia relativamente sicuro avere un rapporto sessuale con loro. Il problema però è che non tutti gli uomini a cui sono state prescritte tali sostanze, le prendono quotidianamente.

Negli Stati Uniti per molti anni si sono registrate circa 50.000 nuove infezioni Hiv all'anno ma gli esperti di sanità stanno cercando di abbassare tale numero. L'obiettivo dell'amministrazione Obama è di portare le nuove infezioni a quota 38.000 all'anno entro il 2015. A rendere più difficile il raggiungimento di tale obiettivo è la crescita della popolazione americana, il fatto che gli uomini vivono più a lungo e sono sessualmente più attivi, anche grazie a farmaci antiretrovirali.

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