Sport e musica: così i giovani di Aleppo combattono gli orrori della guerra
Breakdance, parkour e tanta musica. Così i giovani della città siriana martoriata dalla guerra cercano di resistere, costruendo, passo dopo passo, momenti di vita "normale"
Il parkour è uno sport nato in Francia agli inizi degli anni ‘90 e consiste nel superare ogni genere di ostacolo "metropolitano" che si para davanti, adattando il proprio corpo all'ambiente circostante: cassonetti, edifici, scalinate, automobili. Si è diffusa in poco tempo e ha avuto un successo tra i giovani di tutto il mondo. E' arrivato anche in Siria: i Black Foxes fanno parkour, ad Aleppo. Lo hanno sempre fatto e lo hanno continuato a fare, mentre per le strade dove si allenavano scoppiava il conflitto che ha coinvolto tutta la Siria. Oggi hanno ancora una palestra e per quelle strade, martoriate da bombe e sparatorie, hanno deciso di continuare ad allenarsi. Un modo per ricostruire, su quelle macerie che superano saltando, una sorta di "normalità".
SPORT E MUSICA CONTRO LA GUERRA - Nonostante il coprifuoco e l'incertezza che c'è in queste strade, i giovani siriani che sono rimasti hanno deciso di continuare a resistere nelle proprie città. Lo fanno continuando a sviluppare i propri interessi e le proprie passioni. Nel seminterrato del Dedeman Hotel, albergo di lusso di Aleppo, adesso c'è una discoteca, dove i giovani vengono a ballare di pomeriggio, perché la sera è troppo rischioso. Ma a volte anche stare per strada è un rischio: per strada ci sono funzionari, miliziani ribelli e di Assad e non c'è la certezza che questi incontri non siano un pericolo.
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RAP E CULTURA UNDERGROUND - Raccontare la propria storia e quotidianità in queste strade per chi vive qui è diventata una necessità. Per questo molti giovani hanno deciso di darsi al rap, dando vita a un vero e proprio movimento underground, fatto di ritrovi e battaglie di freestyle a colpi di rime. Un modo per resistere e continuare a vivere.
PARKOUR TRA LE MACERIE AD ALEPPO: ECCO I BLACK FOXES
