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Giovedì, 28 Marzo 2024
SIRIA / Siria

Gli scontri in Siria fanno altri 36 morti. L'Onu via dal Paese

Dopo l'ennesima giornata di sangue, gli osservatori hanno deciso di interrompere la missione: "Rischi troppo alti, via finché non si fermerà l'escalation di violenze"

Un'altra giornata di scontri in Siria con altre 36 vittime. E mentre si conta l'ultimo sanguinoso bilancio, arriva la decisione degli osservatori dell'Onu di sospendere la missione nel Paese finché non si fermerà l'escalation di violenza.

Migliaia di famiglie, con donne e bambini, sono accerchiate e bombardate a Homs e nella notte le truppe siriane hanno bombardato una roccaforte ribelle alla periferia nord di Damasco.

Sette civili - fra cui tre donne - sono morti in un bombardamento delle forze regolari sulla città di Duma, mentre a Irbin un uomo.

Stando ai resoconti dei Comitati di coordinamento locali (Lcc), Duma è nel mirino delle forze di regime da ormai tre giorni ininterrotti.

Sempre nella provincia di Damasco, a Irbin un uomo, la moglie e il figlio sono rimasti uccisi quando la loro casa è stata centrata da un colpo di mortaio.

L'Osservatorio ha anche riferito di un uomo freddato dalle forze di sicurezza siriane mentre cercava di attraversare un checkpoint nella città di Al-Tal, e di uno studente che ha fatto la stessa fine nella periferia di Ashrafiyet Sahnaya.

I comitati hanno riferito di raid portati avanti dalle forze di regime casa per casa, oltre ad arresti di massa nella provincia di Hama, fra le prime ad unirsi al movimento contro il governo di Bashar al Assad.

E' solo l'ennesima giornata di tensioni e morte: secondo Osservatorio siriano per i diritti umani.

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