rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Italiane rapite in Siria / Siria

Siria, Greta e Vanessa sono libere

L'annuncio dato sul web dai dissidenti siriani. La conferma di Palazzo Chigi: "Presto in Italia". Le due volontarie erano scomparse lo scorso luglio: erano in Siria per conto del gruppo Horryaty

SIRIA - La voce è stata confermata direttamente da Palazzo Chigi. Vanessa Marzullo e Greta Ramelli "sono state liberate". L'annuncio è stato dato dai ribelli siriani ma è grazie al tweet del Governo che si può festeggiare:

libere-2

Le ultime notizie delle due ragazze erano arrivate tramite un video comparso su YouTube il 31 dicembre: un drammatico appello all'Italia affinché si facesse presto a portarle in salvo.

Dopo le prime voci, un tweet di un canale della rete televisiva Al Jazeera ha quindi confermato la notizia: le due giovani italiane rapite nel nord della Siria sono state liberate dall'ala siriana di Al Qaeda. Poi è arrivata l'ufficialità del governo italiano.

Le due cooperanti italiane, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, si troverebbero già in territorio turco. Lo ha reso noto sul suo account Twitter l'attivista siriano Abu Yazen al-Naimi, vicino all'opposizione anti-Assad. Secondo alcuni media arabi, per la loro liberazione sarebbe stato pagato un grosso riscatto: "12 milioni di dollari". 

Vanessa e Greta, le due italiane rapite in Siria (Foto Facebook)

SEI MESI DI TERRORE - Greta Ramelli, 20 anni, e Vanessa Marzullo di 21 anni, erano state rapite nei pressi di Aleppo la notte tra il 31 luglio e il primo agosto. Entrambe lombarde: Greta è di Besozzo, provincia di Varese, Vanessa è nata a Brembate, nel bergamasco. Erano arrivate in Siria per operare su progetti umanitari a nome di una ong, "Horryaty". Cinque mesi e mezzo di apprensione, crescenti timori per la loro sorte, paura che potessero finire in mano ai gruppi islamisti più pericolosi, sino al video diffuso il primo gennaio 2015, in cui entrambe compaiono a capo coperto e vestite di nero, chiedendo aiuto e l'intervento del governo italiano, perchè "potremmo essere uccise". Le autorità italiane avevano risposto invocando "il massimo riserbo", proprio in nome della sicurezza delle due ragazze, perchè con quel drammatico video, pubblicato il 31 dicembre, si era entrati in una fase dichiarata estremamente delicata, perchè serviva silenzio per poter "continuare a lavorare" e arrivare alla liberazione, annunciata oggi.

LA TRATTATIVA - Lo stesso filmato - in cui le giovani tenevano in mano un cartello con la data 17 dicembre - era stato considerato una sorta di rilancio da parte dei rapitori, o forse l'indicazione di una trattativa arenata. Dopo una prima "rivendicazione" da parte di Al Nusra per le immagini diffuse su YouTube, poi smentita, il video era stato giudicato "ambiguo" anche dalla tv satellitare Al Jazeera, che oggi è stata tra i primi media a dare la notizia della liberazione di Greta e Vanessa, poi confermata da Palazzo Chigi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Siria, Greta e Vanessa sono libere

Today è in caricamento