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Venerdì, 29 Marzo 2024
Siria / Siria

In Siria si muore, a Mosca e Washington la battaglia (per ora) è diplomatica

Il segretario di Stato americano John Kerry presenta nuove prove, ma il suo omologo russo Lavrov le "smonta": "Non ci convincono"

Ieri le "prove" americane, oggi la "risposta" russa. In Siria si continua a morire, ma l'attenzione del mondo è tutta puntata sul possibile intervento militare americano, in una battaglia, per ora solo diplomatica, che vede Washington e Mosca sempre più distanti.

Ieri mattina il Segretario di stato Usa, John Kerry, aveva fatto riferimento a prove sull'uso di gas sarin in Siria, prima tappa di una campagna dell'amministrazione Obama per convincere il Congresso ad autorizzare Barack Obama a lanciare un attacco militare aereo contro il regime di Assad.

Kerry aveva affermato che sarebbe inconcepibile che i parlamentari americani non si mostrassero all'altezza della situazione, e per convincerli ha presentato un nuovo argomento: gli Usa hanno acquisito, indipendentemente dalla missione Onu, campioni di sangue che provano il ricorso a gas sarin, lo stesso utilizzato da Saddam Hussein in Iraq.

VATICANO: "IN SIRIA SI RISCHIA GUERRA MONDIALE"

"Non penso che i miei ex colleghi del Senato e della Camera si rifiutino di difendere i nostri interessi, la credibilità del nostro Paese, le norme relative all'applicazione del divieto dell'uso di armi chimiche, in vigore dal 1935", ha ribadito Kerry sulla rete televisiva NBC.

La Russia non si mostra però affatto convinta delle prove presentate dagli Stati Uniti: "Ciò che ci è stato mostrato prima e più recentemente dai nostri partner americani, così come dai britannici e dai francesi, non ci convince assolutamente", ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante un intervento nel prestigioso Istituto di relazioni internazionali (Mgimo) di Mosca, aggiungendo che persistono "molti dubbi" sulle immagini dell'attacco postate su internet: "Ci sono state mostrate immagini dove non c'è nulla di concreto: né carte geografiche, né nomi". Lavrov ha poi definito "molto strane" le dichiarazioni fatte dal suo omologo americano.

Il ministro ha accusato l'Occidente di nascondere i commenti di "molti esperti" che hanno espresso "seri dubbi" sulla veridicità della riprese video dell'attacco pubblicate in rete. "Se dichiariamo che queste sono immagini dell'uso di armi chimiche e degli effetti sulle vittime, allora c'è una gran quantità di incongruenze e assurdità" ha detto Lavrov. "Non ci sono fatti, solo dichiarazioni che 'probabilmente lo sappiamo'. E quando chiediamo prove più dettagliate, dicono che è tutto segreto e non possono mostrarcele. Dunque, ai fini della collaborazione internazionale, questi fatti non esistono".

La disputa tra occidente e Russia sulla Siria getta la sua ombra sul G20 che verrà ospitato dal presidente Vladimir Putin a San Pietroburgo giovedì e venerdì prossimi.
 

"ASSAD COME HITLER E SADDAM HUSSEIN"

Guerra in Siria © Tm News / Infophoto

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