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Giovedì, 28 Marzo 2024
ESTERI

Siria: Obama e Putin insieme per la tregua, Erdogan non ferma i bombardamenti

Gli Stati Uniti chiedono ad Ankara di interrompere i bombardamenti sui curdi nella provincia siriana di Aleppo, ma i raid turchi non si fermano. Mogherini: "Per la Siria la soluzione militare non basta"

Usa e Russia insieme per una tregua in Siria, ma la Turchia di Erdogan ha ripreso a bombardare le posizione curde e Damasco chiede l'intervento dell'Onu. Intanto il presidente Usa Barack Obama e il premier Vladimir Putin hanno deciso di "intensificare la cooperazione" tra i loro due Paesi per l'attuazione del "cessate il fuoco" in Siria, concordato a Monaco. L'annuncio arriva dal Cremlino: ci sarebbe stata una telefonata "su iniziativa Usa" tra i due leader. 

LA NOTA DEL CREMLINO - "I due capi di Stato hanno sottolineato la necessità di stabilire contatti operativi stretti tra i rappresentanti del ministero della Difesa russo e il Dipartimento della Difesa Usa, che rendano possibili una lotta graduale e vittoriosa contro l'Isis e altre organizzazioni terroristiche" afferma il Cremlino, in una nota diffusa da Interfax. 

Le due parti "hanno dato una valutazione positiva dell'incontro dell'International Syria Support Group a Monaco" che ha raggiunto un'intesa sul cessate il fuoco in Siria per al consegna di aiuti umanitari immediati. In particolare è stato espresso "sostegno agli sforzi dei due gruppi di lavoro, sul cessate-il-fuoco e sugli aspetti umanitari" si legge nella nota della presidenza russa. "Il presidente russo ha nuovamente sottolineato l'importanza di creare un fronte unito anti-terrorismo rinunciando ai doppi standard".

DALLA TURCHIA - Intanto Ankara ha ripreso i bombardamenti sulle posizioni curde in Siria. L'esercito turco ha colpito le posizioni dei combattenti per il secondo giorno di fila in risposta, secondo l'agenzia Anadolu, al fuoco arrivato da oltreconfine. La Turchia ha colpito obiettivi del partito dell'unione democratica (PYD) attorno alla cittadina siriana di Azaz con obici posizionati sul lato turco del confine. Le forze turche avevano già bombardato la zona di Azaz e gli Stati Uniti avevano già chiesto ad Ankara di fermare l'artiglieria. 

Il governo siriano, da parte sua, ha condannato tali bombardamenti invitando le Nazioni Unite a intervenire: "Il ministero degli Esteri condanna con forza i ripetuti crimini e attacchi contro il popolo siriano e l'integrità territoriale della Siria da parte della Turchia" riferisce l'agenzia Sana. Il ministero ha chiesto al consiglio di sicurezza dell'Onu di "porre fine ai crimini del regime turco". Ma i bombardamenti non si fermano, in particolare nei pressi della cittadina di Azaz, dove si trovano le posizioni dei miliziani curdo-siriani.

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