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Giovedì, 18 Aprile 2024
guerra in siria / Siria

Violenze e abusi contro i civili siriani: jihadisti e Damasco sotto accusa

I miliziani dell'Isis e il regime di Assad sotto accusa per le violenze contro la popolazione. La commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite accusa: "Le autorità siriane rimangono responsabili per la maggior parte delle vittime civili"

I jihadisti da un lato, il regime di Damasco dall'altro. In mezzo la Siria e i suoi abitanti. Una commissione dell'Assemblea generale dell'Onu ha denunciato ieri gli abusi compiuti dai miliziani dell'Isis e del Fronte al-Nusra in Siria, sottolineando però che Damasco è ancora il principale responsabile della stragrande maggioranza delle vittime civili nel Paese a causa dei suoi bombardamenti indiscriminati. In una risoluzione non vincolante, che sarà presentata all'Assemblea in sessione plenaria a dicembre, l'Onu ha espresso "indignazione per la continua escalation delle violenze". 

Il dramma dei bambini siriani nei campi profughi | Infophoto

Un recente articolo del Washington Post (tradotto da ilpost.it) ha pubblicato i numeri dell'orrore, mostrando con infografiche e tabelle il dramma dei bambini siriani. Secondo l'Osservatorio Siriano per i diritti umani, una ong con sede a Londra, oltre 220mila persone dall'inizio della guerra civile nel 2011. L'Archivio Siriano dei Martini della Rivoluzione, organizzazione gestita dagli oppositori del regime siriano, parla di cifre di poco inferiori: 133.335. Ma è probabile che il numero reale sia molto più alto, come ricorda il quotidiano statunintese. Secondo l'Archivio, almeno 232 bambini siriani di tre anni sono morti dal 2011 ad oggi. Più di duecento bambini dell'età di Aylan Kurdi, il bimbo annegato in Turchia dopo il naufragio del barcone sui cui stava viaggiando verso la Grecia.  Se fosse rimasto in Siria, scrive Adam Taylor, il piccolo Aylan "avrebbe rischiato di diventare uno delle centinaia di altri bambini di tre anni uccisi dalla guerra civile".

siria scontri ribelli esercito regime aleppo-2

(Scontri ad Aleppo @infophoto)

La risoluzione esorta ora il Consiglio di Sicurezza ad agire, sottolineando che la Corte penale internazionale (Cpi) è in grado di perseguire gli autori di crimini di guerra. Il testo è stato adottato con 115 voti favorevoli, 15 contrari e 51 astensioni. Russia, Cina e Iran, alleati del regime di Bashar al-Assad, hanno votato contro, insieme a Cuba e Venezuela. Un tentativo di coinvolgere il Cpi sullo stesso tema, lo scorso anno, fu bloccato da Russia e Cina. 

Siria: scontri tra ribelli dell'esercito libero e forze pro regime ad Aleppo |Infophoto

La risoluzione "condanna con fermezza gli atti di terrorismo e le violenze commesse contro i civili" da parte del gruppo Stato islamico e del Fronte Al-Nusra, ma osserva che, secondo la commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite, "le autorità siriane rimangono responsabili per la maggior parte delle vittime civili, uccidendo e mutilando decine di civili ogni giorno". Il testo condanna "in particolare tutti gli attacchi indiscriminati, anche mediante barili esplosivi nei settori civili e contro le infrastrutture civili" e "le continue violazioni flagranti, diffuse e sistematiche dei diritti umani (...) da parte delle autorità siriane e delle milizie filo-governative chabbiha". Deplorando "il deterioramento della situazione umanitaria", la risoluzione infine che i paesi donatori "forniscano con urgenza sostegno finanziario agli Stati che ospitano" rifugiati siriani rispettando "una ripartizione degli oneri".

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