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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Francia, campagna shock antiprostituzione: il sito con le foto delle escort uccise

Migliaia di uomini sono stati attirati da un falso sito di donne a pagamento, per poi scoprire che ognuna delle ragazze era stata uccisa in modo violento. L'obiettivo del Mouvemenet du Nid, un'associazione che si batte contro la prostituzione, è mostare ai clienti che "comprando" una donna alimentano l'industria della prostituzione e si rendono complici di chi le sfrutta e le uccide

Ines sorride ammiccante. La sua foto è una delle tante che campeggiano sul sito girlsofparadise.sex. Ma ci sono anche Monica, Sonia, Lux Maria. Sono tutte lì, esposte agli sguardi degli uomini, che non devono far altro che cliccare per sentire la loro voce al telefono o chattare e scambiarsi immagini hot. Ma a rispondere non saranno loro. Perché sono morte.

"Cerchi Ines? No, non c'è. E' stata uccisa da un cliente l'altra notte", è l'unica risposta che il cliente avrà. Chi invece cercava di avere foto erotiche della bella Ines, si ritroverà davanti il suo volto tumefatto, e il suo corpo pieno di lividi perché "è stata uccisa con un tirapugni".

Ines, Monica e le altre non sono nomi di fantasia: le loro storie di violenza e morte sono vere. Il sito fa parte di una campagna organizzata in Francia dal Mouvement du Nid, con l'aiuto dell'agenzia pubblicitaria McCann, allo scopo di convincere i clienti che le prostitute sono donne che spesso vengono uccise dalla violenza maschile. Tre volontarie dell'associazione che si batte contro la prostituzione hanno accettato di interpretare queste donne, mostrando ai clienti che "comprando" una donna alimentano l'industria della prostituzione e si rendono complici di chi le sfrutta e le uccide.

Il video della campagna antiprostituzione: ATTENZIONE, IMMAGINI FORTI

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In una sola settimana, gli organizzatori hanno risposto a 600 telefonate e circa 4mila messaggi. "Si sentivano in sottofondo versi di bambini, alcuni uomini cercavano di contattare una prostituta mentre cullavano i loro piccoli. Altri invece riagganciavano subito perché stavano arrivano le mogli che erano nella stanza accanto", ha raccontato a Le Parisien un'attivista del Nid. "Quando abbiamo spiegato loro che stavano cercando di contattare una prostituta che in realtà era morta, alcuni si sono scusati. Ma non si sentivano per niente parte di un sistema violento. Da parte loro non c'era alcun rimorso". 

Lo scorso 6 aprile in Francia è stata emanata la prima legge a livello nazionale che punisce i fruitori del commercio sessuale con multe di 1500 euro, che possono aumentare a 3750 in caso di recidiva. 

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