Spagna, famiglia reale nella bufera

Mentre la Spagna vive una delle crisi economiche peggiori della propria storia, una vera e propria bufera si scaglia  contro la famiglia reale. Fanno scalpore le costosissime battute di caccia in Botswana del re Juan Carlos, 74 anni, che deve anche difendere la Corona delle accuse di corruzione che hanno travolto il genero. Come se non bastasse, una volta rientrato a Madrid il sovrano si è dovuto sottoporre ad un intervento per ricostruire un’anca che si era spezzata durante una caduta proprio mentre si trovava in Africa. Anche il nipote 13enne del sovrano, il piccolo Felipe, si è ferito ai piedi solo pochi giorni fa, mentre si allenava con un fucile da tiro, come riporta Euronews.

Non è la prima volta che la famiglia reale si trova al centro di incidenti simili, ma la popolazione spagnola sembra sempre meno disposta ad accettare certi tipi di comportamento. Gli animalisti si sono indignati per una foto che mostra il re Juan Carlos con un elefante appena ucciso, ma i cittadini spagnoli hanno protestato anche per il costo della vacanza venatoria del sovrano: ci vogliono circa 8,700 dollari (più di 6,500 euro) per potersi permettere una settimana di safari, ai quali ne vanno aggiunti altri 15mila (circa11mila euro) per poter uccidere un elefante. Farsi accompagnare da Jeff Rann, ritratto nella foto con Juan Carlos, costa altri 2mila dollari (1500 euro), come riporta il The Guardian.

Anche il governo ha iniziato ad interrogarsi aull’accaduto. Oltre a chiedere una legge sulla successione, alcuni esponenti politici hanno chiesto che venga fatta luce sul viaggio del sovrano in Africa, e soprattutto che vengano resi i noti di coloro che lo hanno pagato, come scrive El Pais.

Sembra quindi che la famiglia reale, nonostante gli sforzi, non sia in grado di dare il buon esempio. Solo l’anno scorso la corona spagnola era stata coinvolta in un caso di corruzione. Inaki Urdangarin, genero del re  e duca di Palma di Maiorca, è infatti sospettato di aver sottratto alcuni milioni di euro dalla Noos Institute, organizzazione senza scopi di lucro di cui era a capo, e di averli trasferiti all’estero. Lo scandalo giudiziario ha portato il re a escludere il genero dalle cerimonie pubbliche.